Ad aggiudicarsi il Festival Tutto Mogol Battisti di Buccino l’artista Stefania Oti Esposito, napoletana. Con “Il tempo di morire” ed un’emozionante interpretazione che ha conquistato la giuria, presieduta dal più grande autore di tutti i tempi, Mogol, assicurandosi una borsa di studio presso il Cet, la scuola di musica di Mogol, e l’accesso alla finale dei Grandi Festival italiani, in programma a Verona a fine dicembre. Il premio della critica va ai Just Two, con Pensieri e parole, mentre si aggiudica il Premio Mango per l’interpretazione più originale Salvatore Cornetta, che ha proposto Mediterraneo. Ad entrambi un minicorso al Cet e l’accesso alle selezioni dei Grandi festival italiani di Verona. Infine, la commissione ha assegnato anche una borsa di studio alla giovane Rossella Costa, esibitasi con La collina dei ciliegi. Per tutti anche una preziosa creazione del maestro Pietro Lista.
La serata conclusiva della tre giorni di Festival, ha preso avvio con una conferenza stampa di Mogol. L’autore ha parlato del sodalizio con Battisti, come di altri artisti, ma anche della sua amicizia con il patron di questo festival, Gregorio Fiscina, a cui è legato da un’amicizia ventennale. Ha poi sottolineato il grande valore della formazione, dello studio come elemento fondamentale per diventare un artista di successo. E poi quell’elemento imprescindibile, la capacità di saper emozionare, autentico discrimine. “Il talento – ha precistato Mogol – è un po’ come un prato. Lo devi coltivare con lo studio e la formazione perché diventi fiorito, altrimenti resta un prato con i rovi”. Ed è con questo spirito che ha pensato al Cet, quella scuola tanto ambito ed anche così lontana dalla velocità dei talent di oggi. “C’è poca qualità - dice - frettolosi e tante volte gli insegnanti non sono all’altezza”.
Ad ascoltare i 14 finalisti della serata, presentata da Alessandro Greco, un pubblico numerosissimo, tra questi sindaci, amministratori, l'assessore regionale Corrado Matera, il presidente della Bcc di Buccino, sono stati giurati di prim’ordine inoltre: Claudio Gubitosi, Giuseppe Gioni Barbera, Enrico Bianchini, Lello Cozzolino, Antonello Cascone, Nello Vivacqua. E sul palco del Festival, il pubblico presente ha potuto ascoltare le magie delle mani di Gioni Barbera, docente del Cet e presentato da Mogol come “il più grande pianista al mondo”. Ospite della serata, poi, Giovanni Caccamo, vincitore di Sanremo Giovani 2015, che ha ricevuto il premio “Il sud che conta e che canta”, e Annalisa Minetti.
Redazione Salerno