Il FAI-Fondo Ambientale Italiano, da anni impegnato nella promozione del patrimonio storico-architettonico e culturale del Paese, ha scelto anche il Campus universitario di Fisciano tra i Luoghi di Arte e Cultura da inserire nel programma delle Giornate FAI d'Autunno 2022.
Da ieri e ancora per oggi, domenica 16 ottobre, in compagnia del FAI, è possibile visitare il "museo diffuso" dell'Università di Salerno, un percorso immersivo e conoscitivo tre le opere di Arte Contemporanea presenti nel Campus.
In occasione di Giornate FAI a UNISA la visita inizia con Orizzonte Due, un’opera monumentale dell’artista greco Costas Varotsos. L’opera, realizzata in occasione dell’Expo di Milano del 2015 all’interno del progetto espositivo itinerante “L’Albero della Cuccagna. Nutrimenti dell’arte” curato da Achille Bonito Oliva. Orizzonte Due è una struttura realizzata in acciaio e vetro, di 34 m di larghezza e 10 m di altezza. Il nastro di acciaio ondulato segue l’orizzonte delle colline che circondano il campus formando 2 curve che toccano terra colmate con lastre di vetro disposte orizzontalmente. Il vetro si riferisce all’acqua che nutre l’albero ma anche al nutrimento dei saperi che attraversano il campus. L’opera modifica architettonicamente la visione dello spazio che la circonda costituendosi come elemento stesso del paesaggio.
I visitatori proseguono fino all’opera Furia selvaggia (1975) di Umberto Mastroianni, eclettico e geniale scultore del 900 italiano. La grande scultura in lamiera di ferro,donata dagli eredi nel 2001,conferma il legame dell'artista con le strutture lineari e dinamiche del suo linguaggio scultoreo.
La visita nel Campus prosegue al Chiostro della Pace. Il progetto nasce come ipotesi di sistemazione dello spazio tra gli edifici del Rettorato e dell'Aula Magna. È ideato da Ettore Sottsass jr. ed è completato dalla installazione di quattro sculture di Enzo Cucchi. In realtà il "Chiostro della Pace" è il risultato di un sodalizio consolidato da anni tra l'architetto e l'artista.L'idea del chiostro rinvia ai luoghi dell'antico liceo peripatetico, dove lo studio e la riflessione si nutrivano anche di incontri e di pause, e suggerisce il valore della pace, del raccoglimento, dell'ospitalità e dell'amicizia. Il chiostro è di dimensioni ridotte (21 m per 30), con un giardino e due alberi di ulivo al centro. Quattro lunghe piastre leggermente inclinate, che formano la copertura dei percorsi, sono rivestite con ceramica blu. Il tetto, retto da una struttura metallica, poggia su grossi pilastri in acciaio rivestiti di terrazzo, con pietre grigie, blu, nere e bianche. Le sculture di Cucchi, modellate in terracotta, sono quattro fontane perfettamente funzionanti, sistemate alle aperture dei muretti bassi in ceramica bianca che delimitano il chiostro. Tutto il chiostro è leggermente sollevato con basamento di ardesia nera. Le sculture di Cucchi sono state donate all'Ateneo dal Comune di Salerno, dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania.L'opera costituisce, nel suo insieme, un esempio notevole di valorizzazione artistica e ambientale del campus. Inaugurato il 22 maggio 2006, il "Chiostro della Pace" ha ricevuto, il 28 febbraio 2008, il Premio PAALMA (Premio Artista+ Architetto La Marrana Arteambientale) assegnato nell'ambito de La Triennale di Milano.
Dopo aver affiancato il teatro di ateneo “Filippo Alison” il pubblico scopre Ombre (2018) dello scultore irpino Lucio Perone, realizzata nell’ambito del progetto “Art on Campus. OverAll” curato dalla professoressa Maria Passaro, responsabile scientifico del Patrimonio artistico di Ateneo e docente di Storia dell’arte contemporanea. L’opera è stata pensata dall’artista con la forma di un’enorme matita rossa appuntita e inclinata. Situata in Piazza del Sapere, al centro del Campus universitario di Fisciano, funge da meridiana per scandire il tempo della vita universitaria, dalle ore 9 alle ore 18 come indicato dai numeri tracciati sul pavimento. L’opera è composta da una struttura in acciaio, vetroresina e vernice industriale dalle dimensioni di 10 m di altezza con una base di 2,5 m sulla quale posa un omino nero dalle braccia tese che sorregge la matita.
Attraversato il boschetto del campus, dove è collocata l’opera Mnemata (1991) di Pietro Lista, un assemblaggio in bronzo di dodici elementi che conserva la memoria dei luoghi contadini dove è sorto l'Ateneo salernitano,si giunge dinanzi alla nuova Biblioteca scientifica progettata dall’arch. Nicola Pagliara il tour si conclude.