Teatro Arbostella, il 2020 inizia nel segno di Eduardo

Da sabato, la "Compagnia dell'Eclissi" presenta "L'ultimo Bottone (Quei due)"

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Salerno.  

Dopo la pausa natalizia, durante la quale non sono mancati eventi al Teatro Arbostella di Salerno, riprende, da sabato 4 gennaio 2020 il cartellone della XIV rassegna teatrale comica della struttura di viale Verdi. A calcare le scene per i primi tre week-end di gennaio ci sarà la rinomata Compagnia dell’Eclissi di Salerno, gruppo storico pluri-decorato, avendo fatto incètta di numerosi premi vinti a livello nazionale.

Il gruppo salernitano si cimenterà ne’ “L’ultimo Bottone (Quei due)”, una storia di raggiri, con due impostori gentili che, più che lo sdegno, attirano la benevolenza del pubblico. Con quest’ultimo allestimento la Compagnia dell’Eclissi omaggia Eduardo De Filippo ed il suo teatro di inizi anni trenta, poco rappresentato ma intriso di una comicità farsesca, con battute pronte ed equivoci improvvisi, dando sfondo, ad un umorismo dal risvolto tragicomico, che caratterizzerà tutta la successiva produzione del grande autore. Il titolo è quello di un film girato nel 1935 dal regista salernitano Gennaro Righelli, su soggetto e sceneggiatura proprio di Eduardo.

La trama narra di Zio Giacomo (Felice Avella) e Carlino (Marco De Simone), due personaggi disagiati, in cerca di espedienti per riuscire a mangiare ogni giorno. Entrambi sono il trait d’union delle due farse (sapientemente unite proprio da Felice Avella) e non solo, ma entrano e si ritrovano ad essere, loro malgrado, nelle vite ingarbugliate dei personaggi chiave e a sopportarne le conseguenze come la galera.

Il linguaggio usato, senza mai scadere nel gergale, si propone signorile e fluido. Le caratterizzazioni dei personaggi sono perfette e sopra le righe: Lea Di Napoli, ad esempio, trasformata nella pettoruta suocera del marito geloso, truccata e acconciata da una permanente riccia, raccolta sulla nuca. Spettacolare la raffigurazione, volutamente e sapientemente caricata di Enzo Tota, dove nel secondo atto, è bastato scompigliargli i capelli e alterare la voce per fare della sua partecipazione un pregevole cammeo, così come misurato e da attore consumato l’apporto di Felice Avella come mariuolo organizzatore capace di portare sulla scena una capacità dialettica non comune. Marco De Simone, l’occhialuto Carlino, tonto e sempre affamato, risulta un’ottima spalla proprio per suo zio Giacomo. Il team si completa con: Rossella Cuccia, Gerarda Mariconda, Marica De Vita, Alfredo Marino, Angela Guerra e Manuel Mascolo ben affiatati da una sincronia entusiastica e lineare.

Marcello Andria, la cui regia si distingue per asciuttezza e rigore, mette al meglio il suo stile a servizio di questo teatro eduardiano salvando gli ingredienti necessari al funzionamento della farsa. E come ogni Eduardo che si rispetti ci sarà da ridere, immaginare e anche riflettere.