È stato girato quasi interamente a Salerno “Attenti al gorilla”, il film di Luca Miniero in uscita giovedì 10 gennaio nelle sale italiane. Il film, che ha beneficiato del contributo della Regione Campania per il Piano cinema 2018, è stato prodotto da Wildside, già impegnata in Campania con la super serie televisiva “L’amica geniale”, ed ha avuto come location principale il settecentesco Palazzo Genovese, edificio centralissimo e signorile nel quale è stata ambientata la casa del protagonista Lorenzo, interpretato dall’attore campano Frank Matano.
Le riprese sono durate un mese e mezzo, dall’inizio di luglio alla metà di agosto 2018, ed hanno toccato la spiaggia di Salerno all’altezza di via Leucosia, gli esterni del palazzetto dello sport Paltulimieri, i giardini del Lungomare Trieste, dove è stato posizionato un albero finto per una rocambolesca e divertente scena. Inoltre, le telecamere sono entrate nella Stazione marittima progettata da Zaha Hadid, al Molo Manfredi e al Molo Masuccio salernitano. La lavorazione del film ha interessato inoltre i comuni di Capaccio, Roscigno e Vietri sul mare, l’Oasi Wwf di Persano, dove è stato ricostruito un pezzo d’Africa, e lo zoo di Napoli. Per Miniero, che in provincia di Salerno, a Castellabate, aveva già girato il film campione di incassi “Benvenuti al Sud”, quello di “Attenti al gorilla” è stato un dolce ritorno.
«Siamo contenti di aver scelto Salerno, città diversa da Napoli, ma con una sua specificità ed un centro storico particolarmente bello. Film Commission e il Comune ci hanno aperto letteralmente tutte le porte, mettendoci a disposizione un suggestivo palazzo del centro antico nel quale abbiamo ricostruito sia la casa del protagonista che il nostro quartier generale e ci hanno consentito di finire le riprese in otto settimane, cosa importante in un momento in cui i tempi sono sempre più serrati. Anche la gente - sottolinea il regista - ci ha offerto un grande sostegno: da napoletano, conosco bene l’apertura e la cordialità del Sud, ma Salerno è uno di quei luoghi che per fortuna non hanno ancora assunto l’atteggiamento antipatico che si incontra in alcuni casi nei confronti del cinema. Una città a misura d’uomo nella quale però non ti manca niente. Spero che il cinema contribuisca sempre di più alla riscoperta di città di grande fascino come Salerno e Napoli, spesso superate nelle preferenze dei turisti dalla costiera e dalle isole. Quella di Napoli è già cominciata, e forse anche quella di Salerno».
«Con la scenografa Monica Vittucci e il regista Luca Miniero avevamo in un primo momento pensato a Napoli. Poi, anche dietro loro sollecitazione, abbiamo voluto immaginare qualcosa di diverso, rivolgendo così l’attenzione verso Salerno», spiega Maurizio Gemma, direttore generale della Film Commission Regione Campania. «Il nostro compito - prosegue Gemma - è mettere in luce l’intero territorio regionale: questa è stata una buona occasione per assolvere a questa missione, anche grazie ad una risposta molto positiva da parte del territorio. La produzione - riferisce Gemma - ci ha rappresentato piena soddisfazione per l’affidabilità e la qualità della risposta da parte del Comune di Salerno e delle altre istituzioni interpellate, che hanno affrontato e risolto con efficienza i problemi che normalmente si presentano durante la lavorazione di un film: la Soprintendenza archeologia Belle arti e paesaggio delle province di Salerno e Avellino, il Dipartimento di informatica dell’Università di Salerno, che ha messo a disposizione i locali per la logistica, l’Autorità portuale, la Capitaneria di Porto e la Provincia di Salerno. Inoltre – aggiunge ancora il direttore di Film Commission -, la troupe e il cast hanno molto apprezzato il clima e la vivacità del luogo, in particolare l’accoglienza dei cittadini del centro storico salernitano. Inoltre, diverse maestranze locali coinvolte nella lavorazione sono state richiamate successivamente per un film internazionale ambientato in Piemonte. Questi episodi – osserva Gemma - ci confermano che quando un territorio sa accogliere può ricevere in cambio benefici significativi non solo sul piano dell’immagine e della promozione, con la conseguente ricaduta economica, ma anche per quanto riguarda la crescita del comparto locale e lo scambio di conoscenze e di esperienze».
Redazione Salerno