Continua quest'estate un progetto di ricerca interdisciplinare iniziato dalla Colgate University di New York nel 2017, nell'area urbana a nord di Paestum, con scavi nella zona del Tempio di Athena. Le prospezioni geofisiche basate sul radar, in combinazione con un'indagine magnetometrica effettuata la scorsa estate, in collaborazione con l'Università di Bologna nel Parco Archeologico di Paestum, hanno mostrato "che il tempio poggia su una collina artificiale che è stata fatta per dare maggiore risalto al tempio stesso. Nel novembre del 2017, i carotaggi geo-archeologici hanno confermato i risultati del lavoro di prospezione. I nuovi scavi - fanno sapere dal sodalizio guidato dal direttore Gabriel Zuchtriegel - cercano di documentare la struttura geo-archeologica della collina e di tracciare l'evoluzione del paesaggio del santuario dalle epoche più antiche e fino ai tempi moderni. Una delle aree di scavo ha già gettato nuova luce sul ruolo dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. nel modellare la morfologia della collina: infatti, un grosso deposito di cenere, lapilli e altri materiali vulcanici si era accumulato ai bordi della collina aumentandone le dimensioni e dandole una forma meno pronunciata di quanto gli archeologi avessero precedentemente ipotizzato".
Gli scavi sono appena iniziati e c'è attesa sui risultati che emergeranno che, si spera, porteranno a ulteriori nuove conoscenze sull'ambiente fisico, geologico ed archeologico della collina su cui si trova ancora oggi il Tempio di Athena.
Insomma, un'estate che potrebbe riservare non poche sorprese come sperano gli addetti ai lavori. Del resto, il parco archeologico pestano sta vivendo un momento d'oro, grazie anche al supporto di una serie di finanziatori privati che hanno dato un sostegno economico al lavoro del direttore.
Redazione Salerno