Bennato, Gragnaniello e Senese al Nardantuono

Aprirà il concerto il gruppo Sette Bocche

Olevano sul Tusciano.  

Si terrà giovedì 29 dicembre a partire dalle ore 19.00, a Olevano sul Tusciano, nel Parco dei Monti Picentini, in provincia di Salerno, il concerto della prima edizione invernale del Nardantuono Festival a chiusura della Saga di Nardantuono, la rappresentazione scenica che si svolge da tredici anni, ispirata alla figura del brigante e ribelle, a cavallo fra mito e realtà, di Antonio Di Nardo detto Nardantuono.

Sul palcoscenico allestito all’interno del Pala Tusciano, si avvicenderanno gli artisti Enzo Gragnaniello, James Senese e Eugenio Bennato che presenterà l’inedito dal titolo ‘Questa non è una festa’. Il concerto sarà aperto dal gruppo di musica tradizionale Sette Bocche con la partecipazione di Piervito Grisù, Patrizia Spinosi e Michele Bonè. La direzione artistica è affidata a Egidio Carbone. L’iniziativa è promossa dall’Assessorato allo Sviluppo e al Turismo della Regione Campania nell’ambito dei progetti del Piano Operativo Complementare 2014-2020 e vede coinvolti i comuni di Acerno, Castiglione del Genovesi, Campagna, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana e Olevano Sul Tusciano in qualità di capofila.

Nardantuono è un brigante leggendario dei Monti Picentini, sulla cui esistenza le uniche testimonianze sono solo leggende popolari tramandate dagli anziani. Dodici anni fa, lo storico locale Giuseppe Strafella ne trova menzione fra le memorie del canonico Giuseppe Olivieri, che nel 1864 fu rapito e tenuto prigioniero per trentasette giorni. Grazie a questa citazione, Antonio Di Nardo, l’etiope di Montella, detto Nardantuono esce dal mito ed entra nella storia. A lui è dedicata la grotta adiacente alla più famosa Grotta dell’Angelo, nel Comune di Olevano sul Tusciano ai piedi del Monte Raione, dove sarebbe nascosto il suo favoloso tesoro, nella quale avrebbe compiuto gesta straordinarie, come colpire i nemici sparando dall’interno della grotta stessa, o gettare pane caldo ai soldati che tentano di assediarlo e prenderlo per fame e stenti. Una manifestazione volta alla riscoperta della tradizione e della memoria popolare, con in scena tre artisti che, in maniera diversa, portano avanti delle forme di resistenza e lotta culturale. «Non si si tratta di mera conservazione e ripetizione. Non ci può essere innovazione senza tradizione – dichiara il Direttore Artistico Egidio Carbone – In questi tre artisti questo connubio è evidente al punto da aver fatto nascere dei veri e propri stili che, a dispetto delle leggi di mercato, continuano ad incontrare ancora un grande riscontro di pubblico, di tutte le età ». Eugenio Bennato ha, nel corso di diversi decenni, innovato profondamente la tradizione, tanto da diventare un riferimento.

«Porterò ad Olevano il concerto che ho eseguito in giro per il mondo e pochi giorni fa a Kwait City e a chiusurà, presenterò, come chiesto dall’amico Egidio, un inedito dal titolo ‘Questa non è una festa’ – dice Bennato – Il brano sottolinea il caratterea rivoluzionario e antagonista contro la logica globale di tutto il movimento della musica etnica del Sud, che oggi non è più un fenomeno di èlite, ma che rigurada una scelta popolare di una nuova generazione. Per questo ci ho tenuto a coinvolgere anche le Sette Bocche, un gruppo salernitano di musica popolare, che sarà con me sul palco per il finale». Enzo Gragnaniello oltre ad essere un cantautore è un poeta, sensibile e attento agli aspetti spirituali dell’esistenza. James Senese, Premio Tenco 2016, è l’icona della costanza e della fedeltà alla propria arte e all’ideologia dei suoi messaggi, senza rinunciare alla continua sperimentazione.

Redazione Salerno