Sono giovani e coraggiosi, ma anche esperti e molto prudenti. Sono i nuovi eroi di Palinuro che stanno rischiando ogni giorno di rimetterci la pelle. Scendono a 50 metri sotto l'abisso per risalire accorciare i tempi di stop per poi immergersi di nuovo e scendere a cercare Silvio. Domenica sono stati loro a recuperare i copri dei due amici: Cammardella e Tancredi. Poi uno di loro ha avuto un malore troppo sforzo risalire con uno dei due sub che indossava due bombole. Aveva una «malattia da decompressione di grado severo». E' stato dimesso ieri. Non potrà immergersi per 15 giorni quel sub di Roma che ha rischiato la vita con gli altri nelle prime ore sperando di salvarne altre, poi nel difficile compito di restituire i corpi dei sub morti ai familiari. Sono i sommozzatori dei vigili del fuoco che stanno lavorando da quattro giorni nella grotta della Scaletta in condizioni difficilissime. Hanno allestito un campo e vivono lì da giorni sempre pronti a far fronte all'emergenza di un paese sotto choc per la strage dei sub.
«Al limite del possibile» spiegano alcuni di loro sulla banchina del porto di Palinuro mentre scendono dai gommoni della Guardia Costiera. Sono arrivati da ogni parte d’Italia. Molti sono già stati a Palinuro nel 2012 per il recupero dei quattro sub morti all’interno della grotta dell’Occhio, altri invece hanno preso parte alle operazioni di soccorso all’interno della Concordia.
Hanno segnato una strada di Pollicino con puntelli e corde per tornare sempre a galla da quel budello. Prima di calarsi nel cunicolo di Punta Iacco, hanno “sagolato” il percorso per arrivare alla trappola due per volta e tornare a galla.
Siep