Chiesti quasi trent’anni di reclusione per 4 responsabili della gestione del racket sul calcestruzzo: 8 anni per Alfonso Masullo di Cava de’ Tirreni e Mario Tedesco di Nocera Superiore, 6 anni per Biagio Palumbo, 60enne siciliano ma domiciliato a Poggiomarino e 6 anni e 8 mesi per lo scafatese Francesco Marra.
E’ quanto formulato dal pm della Dda Vincenzo Senatore al gup presso il Tribunale di Salerno, Pietro Indinnimeo, che procede con il rito abbreviato nei confronti degli imputati. Sentenza prevista per questa mattina. Per gli altri, invece, era stato disposto il rinvio a giudizio: compariranno il prossimo 20 gennaio in aula Antonio Galluccio, di Tifuno, provincia di Napoli Maria Pisa di Scafati; Walter Passon di Udine e Salvatore Attanasio di Capaccio.
Il blitz scattò nel maggio scorso e fu eseguito dai carabinieri del Ros del comando provinciale: per gli investigatori, il gruppo agevolava il clan di camorra di Mario Fabbrocino, danneggiando gli imprenditori della zona. I reati contestati, a vario titolo sono associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione, mediante violenza, di incendi, estorsioni, rapina con sequestro di persona, furti, ricettazione e concorrenza illecita nel settore delle forniture di calcestruzzo.
Redazione Sa