Custodiva armi e bombe molotov sotto il letto della sua cameretta, il 18enne scafatese Daniele Incannella ieri ha fatto scena muta davanti al gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Luigi Levita. Per il giovane incensurato (difeso dall’avvocato Alessandro Laudisio), però, è stato disposto l’obbligo di dimora dopo che, da sabato scorso, era finito agli arresti domiciliari.
Davanti al magistrato Incannella, dunque, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sulla provenienza dell’arsenale che i militari del Reparto territoriale di Nocera Inferiore e della tenenza scafatese hanno ritrovato nella sua stanza, in un appartamento delle palazzine popolari di via Martiri d’Ungheria.
Ha preferito non dare spiegazioni il figlio dei pregiudicati Maria Incannella e Alfonso Mari, nonché fratello di Vincenzo Mari, aumentando il mistero sulla vicenda che ha scioccato Scafati. Per questo motivo le indagini degli inquirenti continuano senza sosta.
Redazione Sa