Processo con accusa di stalking per il 25enne nocerino protagonista di una serie di comportamenti persecutori nei confronti della giovane ex fidanzata. Quello più eclatante avvenne il 15 marzo 2014, quando il 25enne eseguì un inseguimento nel centro di Pagani con manovre azzardate, molestando la sua ex.
Agli atti degli inquirenti sono finiti gli appostamenti continui sul luogo di lavoro, al negozio di abbigliamento dove lei lavorava come commessa, le telefonate assillanti, gli accessi all’esercizio commerciale, i pedinamenti.
Tutto per vincere la resistenza di lei, che aveva deciso di chiudere la relazione, e per consumare una sorta di gustosa vendetta, costringendola a vivere in un continuo stato di ansia.
La storia d’amore era cominciata quando lei era minorenne, così come confermato da alcune amiche ascoltate a sommarie informazioni nel corso delle indagini, con i resoconti delle telefonate incubo legate alla gelosia ed effettuate anche sulle utenze delle amiche. «In un caso ci chiudemmo nel negozio, lui era fuori, aspettammo che arrivassero i carabinieri, aveva un tono minaccioso e temevamo che potesse entrare e fare qualcosa», uno dei racconti forniti dai testimoni agli inquirenti.
Ad un certo punto, come annotano i militari durante le indagini, era divenuto impossibile anche fare un giro, prendere aria in una semplice passeggiata, con la concreta eventualità di essere seguita, trovandosi la sgradita sorpresa di lui, il suo ex, ora al centro dell’inchiesta per stalking, condotta dal pubblico ministero Amedeo Sessa.
Redazione Sa
