Falsa testimonianza su assunzione al Bingo: rischio processo

Dichiarazioni contraddittorie dal buttafuori che ha accusato di abusi due persone di Nocera

Nocera Inferiore.  

Rischia il procedimento per false dichiarazioni il buttafuori Nicola M., paganese ascoltato in veste di testione nel processo contro Michele Cuomo e Vincenzo Esposito, accusati di aver imposto al gestore della sala Bingo di Nocera Inferiore l’assunzione di una ragazza. 

L’addetto alla sicurezza, incalzato dalle domande del pm antimafia Vincenzo Montemurro, ha compiuto un clamoroso dietrofront rispetto alle dichiarazioni rese in sede d’indagine, invertendo i protagonisti dell’aggressione. Ieri in aula il teste ha spiegato che fu il responsabile della sala bingo a spintonare uno dei due imputati, mentre al momento dell’indagine lo stesso buttafuori aveva riferito il contrario. «ricordo che fu così. Il gestore spinse vicino alla porta Cuomo».

Esattamente l’opposto di quanto riferito ai carabinieri. Dopo una deposizione carica di tensione, tra contestazioni dell’accusa e incertezze del teste, più volte rimasto a mani aperte, smarrito di fronte alle domande del pm, l’addetto alla security del bingo, allora in servizio nel locale,  è andato via sbottando. In aula ieri ha deposto anche il gestore che non si era presentato per diverse volte.

I due imputati rispondono di estorsione e minaccia aggravata dal metodo camorristico, in particolare Cuomo, nato e residente a Nocera Inferiore, trentunenne già affiliato al disciolto clan camorristico “Contaldo”, difeso dall’avvocato Gregorio Sorrento, per le accuse si era presentato insieme ad Esposito, trantanovenne nocerino, per intimorire il responsabile del locale pubblico. 

I due entrarono in azione la sera del 13 febbraio 2011 all’interno della sala Bingo di Nocera Inferiore gestito dalla Società Italiana Giochi S.r.l.. Il processo prosegue il 23 dicembre prossimo.

 

Redazione Sa