Sequestro del sito di stoccaggio di Polla, arrivano le denunce.
A margine di ispezioni da parte di tecnici Arpac, dell’Ufficio Tecnico del Comune di Polla e delle relative indagini condotte dal Sovrintendente Pietro Rubino del Comando Forestale di Polla, dipendente dal Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Salerno, diretto dal vice questore Aggiunto Maria Gabriella Martino, congiuntamente agli agenti del Comando di Polizia Locale di Polla, per le gravi anomalie riscontrate all’interno dello stabilimento dove sono stoccate diverse tonnellate di rifiuti frazione “umido”, del mancato funzionamento dell’impianto di aerazione, del mancato funzionamento del sistema di deodorizzazione, assenza di manutenzione del sistema di condotte e griglie di raccolta del percolato con fuoriuscita sul piazzale esterno a diretto contatto con le acque di prima pioggia, delle carenze igienico-sanitarie, vista anche la presenza di un cane di razza meticcia che si nutriva tra il rifiuto “umido” e i liquami all’interno del capannone lasciato alla mercè di chicchessia, sono scattati i sigilli di sequestro nello stabilimento di circa 50 tonnellate tra rifiuti “umido” e fanghi, del percolato e dell’intero impianto di aerazione comprensivo delle torri e della vasca biofiltro.
Al momento sono due le persone residenti nel Vallo di Diano denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro. Si tratta V.E., 60enne, e C.P., 50enne, entrambi ritenuti responsabili a vario titolo dei reati penali per gestione dell’impianto di trasferenza rifiuti non a norma di legge, secondo le prescrizioni vigenti in materia ambientale.
Redazione Sa