I Militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Palinuro da settimane erano impegnati in attività investigativa per l’accertamento e repressione sull’intero territorio di competenza, da Pisciotta a Sapri, di violazioni in materia di pesca.
Da tempo erano stati individuate imbarcazioni e sorgitori di sbarco del prodotto ittico, che variava in base anche al quantitativo pescato.
In questo periodo le acque marine hanno subito una variazione di temperatura e i pesci predatori, nella maggioranza tonnetti allo stato giovanile nuotano in branchi seguendo la corrente; la tutela delle specie ittiche sottomisura (o allo stato giovanile) risulta necessaria per tutte le tipologie di pesci, in particolar modo per il tonno rosso, specie inserita in appositi piani di ricostituzione nell’Atlantico meridionale e nel Mediterraneo. La pesca professionale e ricreativa o sportiva di questa particolare varietà ittica non è consentita, se non per pesci di dimensioni minime specifiche e in determinati periodi stagionali indicati dalla normativa comunitaria e nazionale.
Ieri mattina a Palinuro, sotto il coordinamento provinciale del Compartimento Marittimo di Salerno guidato dal Capitano di Vascello Gaetano Angora, è scattato l’intervento dei guardiacoste, dall’alba avevano dapprima ispezionato i porti e poi individuato in mare le barche, mentre personale a terra attendeva il rientro in porto.
Un’imbarcazione da diporto è stata ispezionata nel porto di Palinuro e a bordo sono stati rinvenuti tonnetti sottomisura per circa 30 kg, in un secondo momento un’altra unità già intercettata ha cambiato la sua rotta e il suo porto di rientro vedendo movimenti sul porto di Palinuro e ha deciso di ormeggiarsi di fortuna nei pressi dell’Arco Naturale. Il diportista non aveva però considerato di trovare sul posto anche dei Militari in borghese che hanno proceduto ad identificare le persone a bordo e hanno scoperto più di 200 chili di tonnetti sottomisura, che non avendo più recipienti per contenerli li avevano disposti liberamente sull’imbarcazione da diporto.
Tre le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria di Vallo della Lucania per il reato di detenzione di novellame di tonno rosso, che ora rischiano da 2 mesi a 2 anni di arresto e un’ammenda fino a 12.000 euro, il pesce sequestrato su diposizione del Magistrato di turno è stato devoluto in beneficenza ad istituti religiosi sul territorio previo assenso del Veterinario dell’Asl.
Redazione Sa