Tragedia in mare: ascoltate oltre 70 persone, verifiche sui test tossicologici

Le parole in conferenza del procuratore della Repubblica, Giuseppe Borrelli

tragedia in mare ascoltate oltre 70 persone verifiche sui test tossicologici
Salerno.  

Omicidio colposo e naufragio colposo. Sono le due ipotesi di reato su cui lavora la Procura di Salerno nelle indagini sull'incidente in mare avvenuto giovedì in Costiera Amalfitana e che è costato la vita all'editrice americana Adrienne Vaughan. Ipotesi di cui dovrà rispondere lo skipper 30enne che era alla guida del motoscafo su cui viaggiava la famiglia statunitense e che si è scontrato con il veliero Tortuga. Procura e Capitaneria di Porto in queste ore hanno ascoltato decine di persone, tra cui anche il marito della vittima e lo stesso skipper, per provare a ricostruire i fatti. In mattinata il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, Giuseppe Borrelli ha fatto il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede della Capitaneria di Porto.

"Abbiamo deciso di convocare questa conferenza stampa per fornire in maniera trasparente e a tutela di tutti i soggetti interessati quelle che sono le notizie che possono essere fornite. Dopo questa conferenza stampa nè Procura nè le forze di polizia daranno ulteriori informazioni", ha esordito Giuseppe Borrelli.

LA DINAMICA

«Il fatto si è verificato nel tratto antistante il Fiordo di Furore. C’è stata una collisione tra il veliero Tortuga e un motoscafo di 9 metri a bordo del quale vi erano 5 persone, sull’altra nave era in corso un evento e vi erano una pluralità di persone. La notizia dell’incidente è stata ricevuta alle 17.45 del 3 agosto. La vittima è arrivata sul molo intorno alle 18 e alle 18.10 è arrivata ambulanza che ha constatato intrasportabilità, poi è arrivato l'elisoccorso che ha constatato il decesso. Il tutto si è svolto nel giro di un’ora. La Guardia Costiera è intervenuta immediatamente e ha garantito il trasporto del motoscafo su un tratto di fondale dove poi poteva essere recuperato. Uno degli accertamenti da fare, infatti, riguarda il funzionamento di tutti gli apparati dell’imbarcazione. La Procura è intervenuta subito ascoltando persone informate dei fatti, sia ascoltando nella notte la persona indagata che ha reso delle dichiarazioni che sono oggetto di verifica. Sono state ascoltate le 70 persone che erano a bordo del Tortuga che hanno fornito la loro versione».

GLI ESAMI TOSSICOLOGICI

«Lo skipper del motoscafo è stato sottoposto a test alcolemico e tossicologico. Non entro nei risultati ma voglio dire che gli esiti sono al vaglio di un consulente della Procura perché bisognerà verificare incidenza dei risultati sul soggetto indagato. Quindi la loro efficacia causale sul sinistro. Qualunque sia stato l'esito di questi esami tossicologici e alcolemico, occorre verificare l'incidenza dei risultati su questo dato. Se il conducente fosse alla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti è oggetto di accertamenti». 

LE INDAGINI

«Evidentemente sono in corso delle verifiche per accertare la possibilità di ricostruire rotta e velocità dei due natanti, anche attraverso l’eventuale funzionamento di apparati tecnici presenti sulle due imbarcazioni. La motonave Tortuga aveva un apparato Ice che consente il tracciamento di rotta e velocità. Ora occorre verificare anche se questo apparato fosse presente anche sul motoscafo. È stato sentito anche il marito della vittima che è ricoverato in un ospedale diverso da quello dello skipper. L’audizione è avvenuta in un momento particolare».

I FIGLI DELLA VITTIMA

«I bambini sono in albergo perché è venuto il nonno. Era stata offerta anche ospitalità in una casa famiglia ma sono state concordate con il padre le modalità di custodia dei due bambini. In un primo momento sono intervenuti i servizi sociali del comune di Amalfi, poi c’è stata una opportuna interlocuzione costante con il padre dei bambini per stabilire eventuali provvedimenti urgenti da adottare ma poi è stata concordata una certa strada che mi sembra sia stata produttiva».

In conferenza stampa è intervenuto anche il comdandante della Capitaneria di Porto di Salerno, Attilio Maria Daconto che si è soffermato sul tema dei controlli.

«Controlli ne facciamo, soprattutto nel periodo estivo sono intensificati soprattutto in zone turistiche. Che ci sia anarchia in mare non credo sia corretto ma purtroppo questi episodi possono capitare». E sulle attività che lavorano nel settore del noleggio di barche: «Per poter riscontrare questo tipo di attività bisogna essere in possesso di requisiti e condizioni che vengono controllate. Chiaramente non posso escludere che ci sia chi lo faccia in maniera impropria ma i controlli ci sono e anche le sanzioni».