Avrebbe provato ad inquinare le prove del procedimento ostacolando la deposizione del principale testimone dell'accusa nel dibattimento a carico del consigliere comunale di Battipaglia Francesco Falcone. Abuso d'ufficio e tentata concussione i reati contestati a Franco Falcone, omonimo e parente del consigliere comunale, raggiunto oggi da un'ordinanza di misura cautelare personale emessa dal gip di Salerno. Ad eseguirla i finanzieri del Comando provinciale di Salerno. La vicenda è partita dall'indagine per l'assegnazione dei posteggi fuori mercato nel comune di Battipaglia, nell'ambito della quale il 16 giugno 2022 Falcone, all'epoca dei fatti presidente del Consiglio comunale di Battipaglia, è stato raggiunto da un'ordinanza cautelare. I fatti sono oggetto di un processo in corso.
Le indagini
L'ipotesi, sulla quale si basa il procedimento di oggi, è che Franco Falcone avrebbe tentato di ostacolare la deposizione di Francesco Siani, denunciante e principale testimone dell'accusa, nel dibattimento a carico del consigliere comunale. A Falcone è contestato di aver aggredito, pochi giorni prima dello svolgimento dell'udienza istruttoria, la persona offesa e in particolare di averla picchiata con il chiaro scopo di indurla a desistere dal deporre. L'udienza dibattimentale a carico di Francesco Falcone si è celebrata a porte chiuse dopo l'allontanamento dall'aula di Franco Falcone, che si era recato in Tribunale con lo scopo, secondo gli investigatori, di incutere timore a Siani nel corso della testimonianza. Inoltre, Franco Falcone ha depositato una querela a carico di Siani rappresentando una versione dei fatti diametralmente opposta e dichiarando di essere stato lui la vittima dell'aggressione a mano armata da parte di Siani. Il giudice ha ritenuto non vera tale versione, inserendola in un generale proposito di condizionare la realtà processuale.