Docente Unisa costringe specializzandi a fare flessioni: inchiesta archiviata

Reintegrato il primario di ortopedia a Salerno, è secondo nel ranking mondiale degli ortopedici

docente unisa costringe specializzandi a fare flessioni inchiesta archiviata

Per la Procura i fatti non configurano reati

Salerno.  

La Procura di Salerno ha archiviato l'indagine aperta sul caso degli specializzandi dell'Università salernitana costretti dal loro docente a fare flessioni se in ritardo, rispetto alle 6,30, l'orario dell'inizio dello svolgimento dell'attività formativa. La vicenda era emersa nell'aprile scorso anche in seguito alla diffusione di alcuni video che riguardavano il professor Nicola Maffulli, che ha raggiunto ad oggi il secondo posto nel ranking mondiale degli ortopedici.

I dettagli 

Per i magistrati i fatti non configurano reati, le flessioni “possono essere considerate al limite inopportune ma non vessatorie”. Maffulli è stato dunque reintegrato dall'Università nel ruolo di coordinatore della Scuola di specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dalla quale era stato sospeso. Per il docente le flessioni “non erano un'imposizione ma un modo per dare coesione al gruppo e far capire, aspetto cui tiene molto il docente, l'importanza della puntualità soprattutto per rispetto dei pazienti”. Ha raccontato che lui stesso, arrivato a lezione con 72 minuti di ritardo, ha fatto le 72 flessioni, una per ogni minuto. Non accadrà più, chiarisce. Ai ritardatari era imposto anche il pagamento della colazione. Maffulli si dice pronto a continuare a farlo in prima persona.