Agropoli, "caso" Picariello: i familiari sorvegliano la bara sotto sequestro

La salma è stata ritrovata lo scorso 27 ottobre ed è in attesa di identificazione

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I familiari sono sicuri che appartenga a lui. Ma in attesa di certezze, lamentano di essere "costretti" a fare i turni di sorveglianza per evitare che qualcuno la faccia sparire.

Agropoli.  

I familiari di Pasquale Picariello sono sul piede di guerra a una settimana di distanza dal ritrovamento della sua bara, sparita dal suo loculo tre anni fa, all'interno del cimitero di Agropoli. I parenti lamentano, infatti, di essere costretti a sorvergliare la bara per paura di nuove ritorsioni. Oltre a ciò, poi, ci sarebbe anche il rischio di inquinare possibili prove. 

Le parole del fratello, Mario 

«Stiamo facendo le notti davanti al cimitero. Tutta la famiglia, a turno, resta davanti ai cancelli dalle cinque del pomeriggio fino al mattino successivo. Le forze dell'ordine ci hanno detto di stare tranquilli, che devono essere fatti ulteriori riscontri. Noi, però, ci chiediamo perché, se la bara è sotto sequestro, non viene adeguatamente sorvegliata? Chi l’ha fatta sparire la prima volta, potrebbe tranquillamente rifarlo o compiere altri gesti per occultare eventuali prove. Vogliamo avere pazienza, restare umani, ma quanto dobbiamo aspettare ancora? Chiediamo solo di dare una nuova e degna sepoltura al nostro caro Pasquale, rimettere la sua salma dove stava e farlo riposare finalmente in pace».