“Troppi hanno fatto finta di non vedere e di non sentire”. Sono pesanti le accuse di Nicodemo Gentile, il legale della famiglia di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese scomparsa nel nulla dopo essersi trasferita a Pontecagnano Faiano, a casa del fidanzato, poi morto drammaticamente.
Le dichiarazioni dell'avvocato Nicodemo Gentile
“Quanti occhi non hanno visto Marzia, quante facce si sono girate dall'altra parte?”. Dure le parole dell'avvocato Nicodemo Gentile, dopo che è stata resa nota una foto che ritrae la giovane in evidente stato di sofferenza. A scattarla e renderla pubblica un cittàdino di Pontecagnano Faiano. “Vorremmo capire la rete di protezione perché non si è attivata – prosegue l'avvocato - e se si è attivata non è andata abbastanza in profondità per evitare che questa tragedia potesse arrivare all'epilogo finale. Da quello che scrive la procura di Salerno si è arrivati alla soppressione e alla distruzione del cadavere, di una vita”.
La verità nella famiglia che ha ospitato Marzia Capezzuti
Per conoscere la verità si deve scavare nella famiglia che ha ospitato per lungo tempo Marzia Capezzuti, composta da 5 dei 7 indagati per omicidio e occultamento di cadavere, spiega l'avvocato Gentile. “Si deve riflettere sul clan familiare. Siamo ancora in una fase di indagini ma è certo che Marzia viveva in quella casa e che Marzia ora non si ritrova”. Intanto c'è attesa per i risultati del test sul dna e dell'autopsia sui resti umani ritrovati in un casolare abbandonato a Santa Tecla, poco distante dal comune di Pontecagnano Faiano. Si teme fortemente siano di Marzia Capezzuti.
Per l'avvocato Marzia poteva essere salvata se fosse stata aiutata era “una bambina innocente e pura nel corpo di una donna”.