“Per me è stato un segno di Vittorio, che ci ha voluto dire “mamma, papà: non mollate””. Ha gli occhi stanchi e lucidi Monica Ferraro, la mamma di Vittorio Senatore, il 16enne di Cava de' Tirreni che ha perso la vita, il 15 settembre del 2019, in un incidente in via Croce, la strada che dal capoluogo porta a Vietri Sul Mare. La Procura di Salerno, proprio nel terzo anniversario della morte del giovane, ha riaperto l'inchiesta sul decesso. Vittorio quella notte era alla guida del suo scooter con un amico, a seguirli un'altra coppia di giovanissimi sul proprio motorino. I tre ragazzi sono sono stati iscritti nel registro degli indagati. Il 16enne è caduto, ma i traumi riportati - denunciano i familiari - sarebbero da schiacciamento e non da scivolamento, compatibili quindi con l'investimento.
Papà Domenico e mamma Monica non hanno mai smesso di lottare per la verità. “Difficile dire cosa abbiamo provato quando abbiamo saputo della riapertura del caso – spiega Monica Ferraro, madre di Vittorio. - Un'alternanza di sentimenti contrastanti: gioia, estrema tristezza. Era una notizia che aspettavamo da 36mesi, e abbiamo combattuto per questo, non ci siamo fermati, nonostante il dolore per la perdita di un figlio sia disumano. Disarmante. Non solo, poi abbiamo dovuto lottare per la verità. Subito dopo il funerale - continua Monica Ferraro - siamo stati sul luogo dell'incidente, abbiamo visionato il motorino e le cartelle cliniche e da lì si è aperto un mondo. La cartella clinica ormai la conosciamo a memoria, nonostante sia uno strazio per noi leggerla. Le lesioni riportate, il distacco del rene e il fegato spappolato”. Da qui i genitori del 16enne si sono rivolti agli avvocati, le varie perizie medico legali avrebbero confermato che il danno addominale non potesse essere riconducibile a una caduta ma a un sormontamento. “Il medico legale Angelo Rizzo mi ha chiamata in queste ore e mi ha confermato una cosa che mi ripete da tre anni:“Se quella sera qualcuno dei ragazzi presenti avesse detto c'era stato un investimento in ospedale sarebbero stati preparati ad affrontare un evento simile. Forse Vittorio si sarebbe potuto salvare, sarebbe potuto essere ancora qui. Non è solo una nostra idea – conclude la madre di Vittorio - un giudice per riaprire un caso deve aver letto qualcosa di forte, per noi questo è un punto di partenza, abbiamo perso una battaglia e ora inizia una guerra”.