Svolta nelle indagini per la morte di Maria Martino, la donna di 91 anni uccisa nella sua abitazione in Via San Leonardo a Salerno. Pochi giorni dopo l'omicidio e la brutale aggressione costata il ricovero in ospedale alla sorella Adele, la Squadra mobile ha fermato Giuseppe Buono. Per gli investigatori sarebbe l'autore della rapina e dell'omicidio del 9 luglio.
Buono, originario di Baronissi, avrebbe ammesso le proprie responsabilità relativamente alla rapina, al furto e al tentato omicidio.
Secondo la ricostruzione della polizia, Buono si sarebbe introdotto nell'abitazione scavalcando il muro posteriore. Il raid è scattato nel pomeriggio del 9 luglio, presumibilmente intorno alle 13. Decisiva, per ricostruire l'orario, la testimonianza del fratello delle due donne che nel frattempo era stato sequestrato.
Dopo aver incrociato le testimonianze e aver acquisito le immagini di videosorveglianza della zona, la polizia ha eseguito una perquisizione a casa dell'indagato, trovando una scatola di scarpe vuota corrispondenti all'impronta rinvenuta in casa.
Buono aveva lavorato come badante fino a poco tempo fa dalle due signore, continuando anche dopo a frequentare l'abitazione. Alla polizia ha detto che le Maria e Adele lo avevano sorpreso mentre rubava soldi: hanno provato a scappare, ma l'uomo le avrebbe rincorse e colpite con violenza utilizzando una mazza di ferro.
In casa erano custoditi 380mila euro in contanti, all'interno di due cassetti, ma che non sono stati presi. Nell'abitazione di Buono la Mobile ha trovato invece i 3400 euro che l'indagato avrebbe sottratto nel corso del raid.
Le indagini - ha fatto sapere il procuratore capo Giuseppe Borrelli nella conferenza stampa iniziata alle 14:30 - non sono ancora concluse, ma gli inquirenti ritengono di avere elementi a sufficienza per dare risposte su un gravissimo episodio che ha suscitato allarme sociale.
Filippo Notari
Giovanbattista Lanzilli