Scandalo patenti nautiche a Salerno: sono quattro le persone finite ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Capitaneria di porto e coordinata dalla Procura. Oltre le quattro misure cautelari, sono state iscritte nel registro degli indagati 70 persone in tutta Italia.
Scoperchiato quello che per gli inquirenti è un vero e proprio “mercato” delle patenti nautiche, acquistate grazie al pagamento di somme che andavano dai 2mila ai 3mila euro senza sostenere alcun esame, né teorico né pratico. E, cosa ancora più grave, con la complicità di un sottufficiale della Guardia costiera in servizio proprio a Salerno.
Il sistema messo in campo era alquanto articolato: secondo gli investigatori le patenti nautiche venivano stampate e poi registrate per farle risultare regolari ad una prima verifica. Le indagini sono andate avanti per otto mesi e sono partite su alcune anomalie riscontrate nel corso di una verifica sul rilascio dei titoli.
A carico degli indagati intercettazioni telefoniche e ambientali, ma anche servizi di osservazione e pedinamento.
Falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico e corruzione: queste le accuse contestate al sottufficiale della Capitaneria e agli altri indagati. Sequestrate, oltre le patenti nautiche illegali, anche somme in denaro per 50mila euro, che sarebbero i soldi intascati nel corso della compravendita.
Le patenti fasulle finivano poi in tutta Italia, facendo di Salerno - così come contestato dal procuratore capo Giuseppe Borrelli - una vera e propria centrale operativa e di smistamento dei titoli abusivi.