Colpita da infarto, i medici: "Così l'abbiamo salvata"

Il racconto dei medici che hanno assistito la 25enne di Baronissi

Baronissi.  

E’ sana e salva, dopo giorni di inferno.

La 25enne che nella serata di lunedì aveva accusato un malore diurante il karaoke è fuori pericolo di vita. Quello che in molti ritenevano un miracolo, alla fine, si è compiuto. Un «ritorno alla vita», quello della giovane dipendente del bar “Diamante” colpita da un infarto, ricoverata al “Ruggi” in condizioni gravissime dopo l’intervento dei sanitari. L’episodio era accaduto all’interno del locale lunedì intorno alle 23.30. La giovane, in compagnia delle amiche di sempre e di sua madre, si apprestava ad intonare un brano di Rino Gaetano al karaoke, quando si è improvvisamente accasciata al suolo per via di un attacco cardiaco. Immediati i soccorsi della “Solidarietà” di Fisciano e della Croce Bianca di Salerno.

Un dramma che si è arricchito di ora in ora di ulteriori dettagli: a quanto sembra, infatti, sarebbe stata proprio la madre della ragazza ad intervenire con manovre rianimative rudimentali, prima dell’arrivo dell’ambulanza della Croce Bianca con a bordo il rianimatore anestesista Giovanni Cammarano. Quest’ultimo ha agito tramite intubazione oro-tracheale e shock elettrico, riuscendo a far riprendere il battito cardiaco dopo uno stop durato circa mezz’ora. In seguito, il trasporto al “Ruggi” e il ricovero presso il reparto di rianimazione, coordinato da Aldo Cirillo.

Nonostante gli sforzi del rianimatore, che aveva strappato in extremis la 25enne dalle braccia della morte, il quadro clinico risultava ancora delicatissimo. «Era in grave choc cariogeno ed insufficienza respiratoria, sembrava non rispondere neanche alla ventilazione meccanica», spiegano i medici del “Ruggi”. A quel punto, il rianimatore Nicola Tino avrebbe proposto un’assistenza cardiopolmonare e la 25enne è stata trasferita a Cardiochirurgia, struttura diretta da Severino Iesu.

Le sarebbe stato quindi impiantato un sistema di assistenza cardiaca meccanica, grazie alla collaborazione dei dottori Antonello Panza, Mario Colombino, Emanuele Fiore e Massimo Simeone.

L’intervento, alla fine, avrebbe avuto successo anche grazie all’ausilio di farmaci: la ragazza, dopo aver combattuto tra la vita e la morte per diverse ore, ha pian piano ricominciato a respirare autonomamente e poi ha ripreso conoscenza. In tutto, dal malore era trascorso un giorno e mezzo, quando la 25enne è stata staccata dalle macchine, in quanto non aveva più bisogno di assistenza meccanica.

Esaudite le preghiere dei tanti amici che nelle ore successive all’episodio avevano inondato Facebook di messaggi di vicinanza alla sfortunata giovane residente ad Acquamela di Baronissi, la quale ha vinto la sua battaglia e ora attende solo di tornare a una vita normale.

 

Redazione Sa