Salerno, pressioni sul voto: in un secondo audio le minacce di ritorsioni

Tre gli indagati coinvolti nell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari due persone

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Salerno.  

C'è un secondo messaggio vocale agli atti dell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Salerno e che questa mattina ha portato gli agenti della Squadra Mobile di Salerno ad eseguire un'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari della durata di 20 giorni a carico di Gianluca Izzo e Umberto Coscia. I due, rispettivamente amministratore di fatto della società San Matteo e lavoratore della stessa, sono accusati di aver effettuato pressioni sui lavoratori della cooperativa sociale per costringerli a votare in favore di una determinata candidatura.

Il secondo messaggio vocale è stato inviato nella chat di cui facevano parte i lavoratori della cooperativa San Matteo domenica 3 ottobre, poche ore dopo la divulgazione del primo audio. La voce, stavolta, è di un'altra persona (al momento soltanto indagata) che, sollecitata da Izzo, comunica che non appena si verrà a capo di chi ha fatto circolare il messaggio, ci saranno conseguenze.

Nelle ore precedenti, infatti, alcuni consiglieri di opposizione avevano pubblicato sui social il contenuto del messaggio audio che, secondo gli investigatori, è stato inviato la sera del 30 settembre da Coscia su richiesta di Izzo. Un vocale che, di chat in chat, è circolato tanto fino a diventare virale.

Gli agenti della Squadra Mobile, inoltre, nell'ambito di una perquisizione domiciliare a carico di uno degli indagati hanno rinvenuto e sequestrato un elenco contenente i nomi di chi avrebbe potuto votare la candidata Alessandra Francese, moglie di Izzo e attulamente prima dei non eletti nella lista dei Progressisti per Salerno. Un quadro ritenuto molto grave dagli investigatori, al punto da far scattare gli arresti domiciliari per Izzo e Coscia in quanto secondo la Procura una misura meno afflittiva non garantirebbe la genuinità dell'acquisizione probatoria.