Una vasta rete di spaccio particolarmente redditizia, formata per buona parte da cittadini residenti nel Vallo di Diano ma con ramificazioni che andavano oltre la provincia di Salerno, per arrivare a Napoli e in Basilicata. Sono i dettagli dell'operazione "Big brother" coordinata dalla Dda di Potenza ed eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Salerno.
25 le misure cautelari disposte dal gip (8 in carcere, 11 ai domiciliari e 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria): le indagini dei carabinieri della compagnia di Sala Consilina hanno monitorato passo dopo passo l'attività dell'organizzazione.
Il fornitore era un napoletano residente nell'area vesuviana, attraverso il ricorso ai corrieri che poi depositavano cocaina e hashish in un bar di Atena Lucana. La marijuana invece veniva distribuita da un salese che, 1 chilo alla volta, provvedeva alla consegna. Gli investigatori hanno inoltre scoperto un secondo gruppo criminale - collegato al primo, ma sostanzialmente autonomo - che si occupava poi dello spaccio proprio nel comune di Sala Consilina, in particolare nell'area del centro storico.
Il territorio era blindato in stile Gomorra, con vedette che segnalavano l'arrivo delle forze dell'ordine: "Un dato inquietante", come sottolineato dagli inquirenti nella conferenza stampa tenuta questa mattina in procura a Potenza.
Per sfuggire ai controlli, i pusher nascondevano le dosi in alcuni buchi realizzati nei muri. Il linguaggio in codice, poi decifrato dall'Arma, prevedeva di chiamare ogni partita di stupefacente con i nomi dei calciatori. Nel corso del blitz sono stati sequestrati circa 10 chili tra cocaina, marijuana e hashish.