In campo era dotato di un talento smisurato. Ma è nella vita di tutti i giorni che Seid Visin era riuscito a lasciare il segno. Etiope di nascita ma nocerino d'adozione, l'ex calciatore di Milan e Benevento, ha improvvisamente scelto di dare l'ultimo calcio alla sua vita a soli 20 anni. Un tragico epilogo che ha lasciato tutti senza parole. «Era un ragazzo talentuoso, sia dal punto di vista sportivo che umano», ha ricordato Nello Gaito, presidente dell’Atletico Vitalica, squadra locale di calcio a 5. «Il primo giorno che è stato selezionato per la nostra squadra abbiamo potuto constatare che era un ragazzo che aveva rifiutato l'agonismo stressante e quella che poteva essere la mercificazione sportiva. Lui rifiutava che lo sport potesse essere un fatto economico. Aveva rinunciato ad una carriera a livello nazionale proprio perché non amava il compenso. Voleva che lo sport fosse qualcosa di sano, all'insegna dell'amicizia, dello stare insieme. Quando giocava aveva sempre una parola nei confronti degli amici, soprattutto quelli che restavano in panchina. Quando scendevano in campo era sempre pronto a passare la palla e ad accompagnarli fino al gol».
Valori che Seid si portava dentro e che lo contraddistinguevano nella vita di tutti i giorni. Nelle ore successive alla firma con il Milan scrisse sui social di voler diventare un calciatore per poter aiutare i bambini dell'Etiopia. «Era un ragazzo formato anche dal punto di vista sociale. Aveva le idee ben chiare, anche per il suo intervento in quello che era un ambito fuori dallo sport. Aveva aderito e voleva aderire a tuti quei progetti che portavano il cittadino al centro della vita sociale. Un ragazzo splendito. È difficile testimoniare questa brutta notizia. Tutti, me compreso, siamo rimasti senza parole. Era un ragazzo solare, sempre sorridente. Rappresentava pienamente quello che era il carattere di questo ragazzo». Domani alle 10 nella chiesa di Cicalesi a Nocera Inferiore l'ultimo saluto ad un talento dal cuore fragile.