Continua l'impegno dei militari della provincia di Salerno. Dal 25 settembre ad oggi, 1 ottobre, i carabinieri hanno emesso diversi provvedimenti cautelari:
Il 25 settembre sono scattate le manette per il 53enne D.A. L'uomo è stato trasportato al carcere di Salerno a seguito di un'ordinanza di aggravamento di misura cautelare. D.A si era reso responsabile di una rapina pluriaggravata commessa a Battipaglia il 7 luglio del 2017 e condannato a 5 anni di reclusione con sentenza di primo grado confermata in appello. Si trovava agli arresti domiciliari, il nuovo provvedimento è scaturito dopo gravi e ripetute violazioni segnalate ed accertate dalle forze dell'ordine. D.A è stato, infatti, più volte sorpreso per le vie del centro cittadino mentre doveva, invece recarsi presso un'associazione di volontariato del posto.
Sempre il 25 settembre è arrivata anche la condanna definitiva di 3 anni e 6 mesi di reclusione per P.A. 46enne di Giffoni Valle Piana, condannata per il reato di estorsione continuata, perpetrato in Bojano (CB) sino a fine 2012. La donna, a cui è stata elevata anche una multa di 500 euro e per cui è stata disposta l’interdizione dai PP.UU. per la durata di 5 anni, si trova ora agli arresti domiciliari.
Il 30 settembre, ad Olevano Sul Tusciano, i carabinieri hanno posto agli arresti domiciliari con il divieto assoluto di contatti con la parte offesa e i suoi familiari M.C, 31enne già noto alle forze dell'ordine, ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata. Il provvedimento restrittivo è scaturito dalle indagini avviate dai carabinieri a seguito della denuncia della ragazza a carico dall’ex, nella quale venivano raccontate le continue minacce, ingiurie, maltrattamenti e vessazioni psicologiche subite dalla giovane dal 2013, a seguito della fine della loro relazione. L'indagato si trovaa ora agli arresti domiciliari.
Nella mattinata di oggi 1 ottobre, i Carabinieri di Montecorvino Rovella, hanno eseguito un’ordinanza dell’ obbligo di presentazione alla polizia nei confronti di L.M., 21enne ritenuto responsabile del reato di spaccio di sostanze stupefacenti aggravato per aver indotto un minore nell'attività. Fondamentali nelle indagini, secondo i carabinieri, anche l'assunzione di informazioni da persone informate sui fatti ed analisi della messaggistica whatsapp tra il presunto spacciatore ed un suo acquirente. Gravi inidizi di colpevolezza che implicherebbero il ragazzo in numerosi numerosi episodi di spaccio di marijuana e hashish commessi per circa 2 anni.