Artigiano ucciso dalla legionella: si indaga

Al setaccio i luoghi frequentati dal 60enne

artigiano ucciso dalla legionella si indaga
Buonabitacolo.  

Proseguono le indagini sulla morte di Andrea Mele, 60enne di Buonabitacolo, deceduto per aver contratto la legionella. L’artigiano ha perso la vita nel reparto di Rianimazione dell'ospedale “Luigi Curto” di Polla. A stroncarlo l'infezione contratta per motivi ancora non chiari. Sono in corso accertamenti proprio per capire la provenienza del virus. Intanto l’Asl Salerno rassicura: non c’è alcun pericolo di contagio per la popolazione, l’infezione non è stata contratta in ospedale.

Gli ispettori dell’azienda sanitaria hanno messo in atto tutte le procedure di monitoraggio. Si stanno passando al setaccio i luoghi frequentati dal sessantenne, il suo posto di lavoro, la casa e perfino l’auto per  capire dove possa essersi annidato il batterio killer. Nella comunità del Vallo di Diano, sconvolta per il decesso, c'è grande sconforto per la perdita e un po' di apprensione. L'infezione da legionella spesso si contrae inalando goccioline d’acqua contaminata, eventualmente diffuse dai soffioni della doccia o dagli impianti di condizionamento dell’aria.

Tra i sintomi, febbre, brividi e dolori muscolari, la respirazione può essere difficoltosa e dolorosa. Per identificare la malattia vanno eseguite delle accurate analisi.