Ricevimenti, denaro, ma anche promesse di posti di lavoro ai parenti e ai figli dei giudici tributari: sono alcune delle "regalìe" da parte degli imprenditori per aggiustare le sentenze e le decisioni della commissione tributaria di Salerno. E' il quadro ricostruito dall'indagine condotta da Procura e Guardia di finanza, seconda "tranche" dell'inchiesta "Ground Zero" che ha portato all'arresto di sette persone, tra giudici, professionisti e imprenditori.
Nelle carte figurano anche due tavoli di ceramica, un pernottamento e un pranzo per festeggiare il compleanno del giudice tributario che avrebbe - secondo l'accusa - pilotato le decisioni, facendo risparmiare somme considerevoli. Almeno dieci le sentenze ritenute fasulle dalla guardia di finanza, di cui dovranno rispondere - a vario titolo - gli indagati.
Tra gli arrestati anche Casimiro Lieto, manager televisivo, che in una telefonata intercettata dagli investigatori esulta per una sentenza favorevole incassata dalla tributaria. "Abbiamo fatto gol", la frase riportata nel provvedimento di misura cautelare a firma del giudice per le indagini preliminari Pietro Indinnimeo. A carico del produttore televisivo - di origini irpine - un procedimento tributario di 229 mila euro. La procura contesta corruzione in atti giudiziari e avrebbe anche offerto un posto di lavoro al figlio del giudice come guardiano notturno. Posto che, però, fu rifiutato.
In una nota, la Rai ha fatto sapere di aver avviato le procedure per la risoluzione contrattuale con Lieto, autore televisivo di programmi importanti e in predicato - nei mesi scorsi, in base ai rumors di Viale Mazzini - di guidare Rai 2 in quota Lega.