E' ancora in stato di fermo per omicidio la 30enne di origine moldava accusata della morte del figlioletto appena nato. Lo avrebbe messo al mondo martedì sera, all’interno di un'abitazione in località Angellara, a Vallo della Lucania. Proprio durante il parto la donna – secondo una prima ricostruzione di quanto accaduto – avrebbe provocato al bimbo ferite mortali al cranio, forse proprio nel tentativo di facilitarne l'uscita dal canale uterino. Poi avrebbe messo il corpicino in un asciugamano e in una busta di plastica, per poi nasconderlo in una valigia.
Proprio lì lo hanno ritrovato i carabinieri allertati dai sanitari dell'ospedale San Luca dove la donna si era recata in preda a una forte emorragia. Intanto la procura di Vallo della Lucania sta indagando per ricostruire come mai la 30enne abbia nascosto la gravidanza a tutti. La donna è madre di due bambini, ancora minorenni, che sarebbero con il padre in Moldavia. L'uomo potrebbe essere il padre anche di questo piccolo, una gravidanza forse non desiderata che la 30enne potrebbe aver occultato per poter continuare a fare il lavoro di badante nel comune cilentano.