"Mai più bambini morti come il mio Alessandro"

Parla la madre del 13enne deceduto al Ruggi. Tre i medici indagati per omicidio colposo

Pellezzano.  

Occhi azzurri e un sorriso dolce, inconsapevole di quel destino crudele, che ha visto la sua vita spegnersi a soli 13 anni. Ora i genitori di Alessandro Farina vogliono la verità. La cercano dal quel 27 dicembre del 2017 quando, all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, a causa di un edema cerebrale e polmonare, il loro piccolo, colpito da una grave forma di chetoacidosi diabetica, è morto.

Venne dimesso per una banale allergia alla tachipirina. I medici non avrebbero riconosciuto la patologia che lo ha stroncato in pochi giorni.

In tre sono stati rinviati a giudizio, nei confronti di un quarto il gup del tribunale di Salerno Vincenzo Pellegrino deciderà in seguito: stracciata la sua posizione a causa di un difetto di notifica. Per tutti l'accusa è di omicidio colposo e lesioni personali colpose in ambito sanitario per la morte del 13enne di Pellezzano.

“Chiedo che venga fatta giustizia, perché abbiamo aspettato già due anni per l'udienza preliminare, spero che le cose procedano ora più velocemente”.

A dirlo è Tiziana Morra, la madre del piccolo Alessandro, che da quei drammatici giorni di dicembre aspetta di sapere cosa sia accaduto al figlio che – racconta – è andato via. “Si poteva salvare – continua Tiziana Morra – loro non l'hanno saputo fare – dice riferendosi ai diversi medici che hanno visto il ragazzino in quelle ore -. Nel caso venga accertato che Alessandro è morto per un errore medico mi auguro che per altri bambini non vengano fatti simili errori, lo faccio anche per loro – precisa -. Ho comunque ancora fiducia nella giustizia”.

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