Inquietanti e orrendi particolari emergono a seguito dell’arresto di quattro persone accusate di violenza sessuale. La vittima è una bambina di soli 10 anni, costretta a subire dal padre, dalla madre, dal fratellastro (nato da un precedente matrimonio del padre) e dalla moglie di quest’ultimo violenze e abusi sessuali di ogni genere. Il tutto, spesso sarebbe avvenuto sotto gli occhi della sorellina più piccola. La vittima non solo era costretta ad occuparsi delle faccende domestiche, della sorellina minore ma doveva anche subire violenze da chi invece era preposto a donarle gioia e serenità. Una bimba che è stata costretta a crescere troppo in fretta e che per le responsabilità che aveva spesso era assente in classe.
Una storia che fa inorridire, quella che arriva da Tramonti, alla quale hanno messo la parola fine i carabinieri del del Nucleo Operativo e Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Salerno, supportati dal personale del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore e della Compagnia di Amalfi. Questa mattina sono state eseguite quattro ordinanze di custodia, di cui una in carcere emesse dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Salerno, Giovanna Pacifico e richieste dal pubblico ministero Elena Cosentino. Ai domiciliari è finita anche la madre della piccola che pare sapesse e non ha fatto nulla per impedirlo. Gli arresti sono giunti al termine di una dettagliata e laboriosa attività investigativa posta in essere dai carabinieri della stazione dei carabinieri di Tramonti.
L’attività investigativa iniziata già nel 2017 per il reato di maltrattamenti in famiglia, ha consentito ai carabinieri della compagnia di Amalfi, ed in particolare della stazione di Tramonti, di accertare il consumarsi di atti sessuali ai danni della ragazzina di dieci anni. La famiglia in questione vive in una situazione di degrado e di indigenza. Lei, una piccola donna, costretta a crescere troppo in fretta e obbligata non solo ad occuparsi della casa, della sorellina piccola ma anche a subire gli atti sessuali da parte di orchi che rispondevano al nome del padre e del fratello e non solo.
Le indagini hanno altresì svelato la condizione di abbandono materiale e morale in cui era costretta a vivere la vittima, non adeguatamente nutrita, percossa per futili motivi e costretta a svolgere le pulizie di casa e ad accudire la sorellina minore. I responsabili di tali delitti sono stati tutti sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari ad eccezione del padre della bambina per il quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Nel corso dell’attività investigativa le due ragazzine minori sono state allontanate dalla famiglia ed ora si trovano in una località protetta.
Pina Ferro