Omicidio Vassallo: Roberti, "Troppa omertà, troppi silenzi"

L'ex procuratore dell'antimafia: “Non è stata camorra, forse qualche malaffare territoriale"

Pollica.  

L'ex procuratore nazionale dell'Antimafia Franco Roberti torna a parlare del caso Vassallo.

“Troppa omertà sulla morte del sindaco di Pollica Angelo Vassallo” queste le sue parole a Palinuro, dove l’assessore regionale alla legalità ha preso parte alla quinta edizione del Premio Internazionale Nassiryia per la Pace.

A otto anni della morte del sindaco pescatore, quando ancora non è stato individuato il suo assassino, Roberti al quotidiano Il Mattino ha detto: “La morte del sindaco nulla ha a che vedere con la criminalità organizzata, non è un omicidio di mafia o di camorra, potrebbe essere invece legato a qualche malaffare territoriale, un investimento locale non condiviso da Angelo. Mi auguro che il colpevole o i colpevoli vengano presto identificati” ha precisato ancora Roberti che all'epoca dei fatti, era a capo della direzione distrettuale Antimafia di Salerno.

“Nelle indagini non abbiamo avuto alcuna collaborazione dal territorio – ha continuato Roberti - Quando abbiamo preso in mano il caso ci siamo trovati di fronte ad un muro di omertà, non solo da parte dei cittadini ma anche dalle forze dell’ordine territoriali.

Nelle indagini per far luce su un delitto sono fondamentali le prime ore per arrivare ad identificare il colpevole o i colpevoli. Nell’omicidio Vassallo proprio nei primi giorni è stato perso troppo tempo, ci sono stati degli errori territoriali, a livello di indagini si poteva fare di più. Quando abbiamo preso noi in mano il caso era troppo tardi” ha concluso l'ex capo dell'antimafia.    

Sara Botte