Blitz della Direzione investigativa antimafia di Salerno nella Piana del Sele, con la confisca di beni mobili e immobili, terreni, società e conti correnti a carico di un imprenditore di Campagna per 2 milioni di euro.
L’uomo, titolare di una concessionaria di auto, è ritenuto contiguo agli storici clan camorristici Serino e Maiale ed è indagato per usura. L’imprenditore è già noto alle cronache, perché coinvolto nei blitz dei carabinieri del Ros di Salerno denominati “Farfalla” e “Costanza” nel 2002 e 2003. Secondo gli investigatori era considerato parte integrante del clan Maiale e specializzato in usura, estorsione e traffico di droga. Dagli accertamenti giudiziari era emerso che l’uomo prestava somme che andavano da 3 a 100mila euro con interessi mensili fino al 20% e che potevano arrivare anche al 40 in un anno. All’esito della procedura di prevenzione promossa dalle procura, è stata disposta la confisca dei beni riconducibili all'imprenditore, riconoscendonr la pericolosità sotto una duplice veste: da un lato, per le ricadute sull’economia sana operante nel tessuto sociale di riferimento di Campagna, Eboli e più in generale della Piana del Sele. Dall’altro, per le violente e documentate reazioni in caso di mancato o ritardato pagamento da parte dei debitori sottoposti a prestiti usurari.
Non solo. All'indagato è stata contestata anche la sproporzione tra i redditi dichiarati e il tenore di vita, derivante secondo l’accusa dall’arricchimento illecito.
In totale la Dia ha sequestrato la rivendita di automobili di Campagna, un centro estetico, quattro unità immobiliari, un locale commerciale, un agrumeto ed un conto bancario per un valore complessivo di 2 milioni di euro. Al termine delle operazioni, tutti i beni sottoposti a confisca sono stati messi nella disponibilità dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Salerno.
Giovanbattista Lanzilli