“Mio figlio era un ragazzo pazzesco, con un cuore e una mente enorme, con una vita a disposizione ma che gli andava stretta per le tantissime cose che programmava e del quale era il primo realizzatore”. Si affida ad una lettera pubblicata dal quotidiano Il Mattino Antonio Marra, papà di Nicola, il giovane di 21 anni di Napoli morto la notte di Pasqua.
Un drammatico incidente, un volo di circa 70 metri in un vallone nei pressi di Positano, nel cuore della notte, dopo aver passato una serata con gli amici in discoteca. Qualche bicchiere di troppo e Nicola avrebbe perso il controllo, allontanandosi da solo per i sentieri della Costiera fino a precipitare in un dirupo. Verrà ritrovato solo il mattino dopo ore di disperata ricerca. Morto sul colpo dirà poi l'autopsia. Una morte accidentale alla quale però i familiari del 21enne partenopeo non riescono a rassegnarsi. Ma soprattutto che sperano possa trasformarsi in un monito per tutti i giovanissimi che sempre con maggiore facilità bevono troppo e rischiano la propria vita.
“Maledetto e spaventoso alcool! Ma perché tutto questo…? - continua il padre di Nicola -.
Nico ha voluto inconsapevolmente, casualmente ma purtroppo tragicamente manifestare che si è arrivati a un punto di non ritorno. E adesso sto a piangerlo con un dolore che mi fa morire giorno dopo giorno, ma che mi fa rabbia e costringe ad urlare che non può e non deve succedere. Abbracciate i vostri figli, coccolateli, fate loro leggere queste parole, la vita è preziosissima, non può essere ceduta in cambio di uno sballo. Il ritorno a casa dopo il divertimento deve essere qualcosa di normale e scontato. Non si può pregare e sperare ogni volta nel miracolo ordinario di rivedere il proprio figlio riposare,al sicuro,nel proprio letto. A me non è più consentito…
Ciao Nico. Papà ti ama”.
S.B.