Toccarsi le parti intime quando si incontra una persona ritenuta portatrice di cattiva fortuna può essere condattao come atto d'ingiuria, ma non come stalking.
Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari presso il tribunale di Salerno Stefano Berni Canani. Il processo riguardava due noti imprenditori di Battipaglia per una vicenda che risale al 2013. L’imprenditore e politico vicino al centrodestra Gerardo Motta presentò querela contro il costruttore Giuseppe Pontecorvo accusandolo di grattarsi i genitali ogni volta che l’incontrava. Un gesto, aveva spiegato nella denuncia, che gli procurava «un grave stato d’ansia costringendolo addirittura a cambiare alcune sue abitudini di vita come quella di recarsi al bar solitamente frequentato e di percorrere strade alternative per recarsi al lavoro». La cosa è andata avanti per diverso tempo tanto che le querele presentate sono arrivate a sette. I due imprenditori non erano mai andati molto d'accordo.
Il pm titolare delle indagini aveva chiesto per Pontecorvo, che ha sempre respinto le accuse, la misura cautelare del divieto di dimora a Battipaglia, respinta in vari gradi di giudizio. Ora gli atti sono stati rinviati al pubblico ministero Roberto Penna per una diversa qualificazione del reato. La nuova ipotesi accusatoria sarà di competenza del giudice di pace.
Rossella Strianese