Cilento, Codacons: gravi danni da lupi e cinghiali, allevatori disperati

"Indennizzi ridicoli, serve una strategia condivisa"

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Salerno.  

L’Avv. Bartolomeo Lanzara, responsabile del Codacons Cilento, raccogliendo le segnalazioni e denunce di numerosi imprenditori agricoli e allevatori del territorio cilentano, lancia un grido d’allarme: «Non è più tollerabile che a fronte dei danni ingenti causati da attacchi di lupi e devastazioni di cinghiali, le istituzioni locali, in primis l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, continuino a liquidare
indennizzi irrisori, del tutto inadeguati a coprire il danno subito».
Gli allevatori sono esasperati. In particolare nel territorio di Monteforte Cilento, più volte si sono registrati attacchi violenti ai greggi, come ha raccontato in un articolo rilasciato alla giornalista Alessandra
Pazzanese, Nicola Tierno, giovane imprenditore che ha investito tempo, denaro e passione per creare un'azienda d’eccellenza: «A ogni attacco perdo animali, redditività, fiducia. Non so quanto ancora potrò andare avanti. Il rischio concreto è il fallimento».
Il danno è duplice: da un lato la mancanza di misure efficaci di prevenzione e contenimento dei danni da fauna selvatica; dall’altro i risarcimenti irrisori che scoraggiano anche la presentazione delle domande di indennizzo, perché ritenute inutili. A questo si aggiunge il timore crescente tra i cittadini, soprattutto dopo gli avvistamenti di lupi a ridosso delle abitazioni e persino del centro urbano.

L'appello 


«Serve – dichiara l’avvocato Lanzara – una strategia condivisa e scientificamente fondata per gestire la presenza della fauna selvatica all’interno del Parco. Non si può più rinviare il problema. Il Parco deve coinvolgere esperti del settore, ambientalisti, veterinari, agronomi, associazioni di categoria, per trovare un equilibrio tra la tutela della biodiversità e la sopravvivenza economica e sociale delle comunità che
vivono e lavorano nel territorio».
I piccoli borghi del Cilento si stanno spopolando, e molti giovani imprenditori agricoli rappresentano oggi l’unica speranza di rilancio del tessuto economico locale. Ma senza il sostegno concreto delle istituzioni, saranno costretti a chiudere.
«Chiedo ufficialmente all’Ente Parco un incontro urgente con le associazioni di categoria e i rappresentanti del territorio – conclude l’avvocato Lanzara – per definire un piano straordinario di intervento e accompagnamento. La difesa del territorio non può prescindere dalla difesa delle sue comunità. I cittadini non possono essere abbandonati».