Salernitana, Candreva: "Volevo lasciare diversamente, Iervolino grande patron"

Il racconto di "Mast'Antonio" a Vianema: "Con l'Atalanta il gol più bello, ora riparto da tecnico"

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Salerno.  

Un lungo racconto. Antonio Candreva riannoda il filo della sua esperienza con la maglia della Salernitana. Lo fa a Vianema, podcast ufficiale del club granata. Parte dalla fine Candreva, raccontando il suo ritorno al Mary Rosy dopo l'addio: "Il calcio mi manca, non pensavo di smettere però dopo tutti questi mesi era giusto arrivare a una conclusione. Avrei smesso in un’altra maniera ma non è stato possibile, non ho rammarichi per questo". 

"Retrocessione amara, le cadute servono a rialzarsi"

Il nome di Mast'Antonio riecheggiato anche settimana scorsa durante la sua visita con il Sudtirol all'Arechi: "Il compianto Gerardo lo scelse per me". L'ultima annata era culminata con la retrocessione in serie B. "E’ stata una brutta annata, perché non abbiamo combattuto, nessuno se l’aspettava dopo l’anno precedente, le responsabilità le ho sempre prese nella mia carriera, anche l’anno scorso ho continuato a farlo, dispiace per come sia finita, retrocedere così è un lutto sportivo, per i giocatori, per il presidente ma soprattutto per i tifosi. Mi hanno voluto bene dal primo giorno, ci sono rimasto male di non esser riuscito a salvare la Salernitana, di non averlo fatto con i miei compagni, è un brutto passaggio della mia carriera. Avrei voluto chiedere la carriera con un giro di campo, invece l’ho chiusa con tristezza. Quelle facce deluse, non è stato bello, ma la vita continua e le cadute servono anche per rialzarsi. 

L'arrivo? C’è stata questa telefonata, le piazze calde mi hanno sempre attratto, danno entusiasmo e carica. Ho preso la palla al balza e sono arrivato a Salerno, ho deciso in un paio di giorni. Sono stato veramente bene, ci siamo tolti grandi soddisfazioni il primo anno, però rimane sempre il secondo.

"Iervolino è un grande, Salerno deve essere contenta di averlo"

Iervolino? Grande stima e rispetto, averne di presidenti così, gli ho sempre detto che era troppo buono, ho conosciuto presidenti tosti in carriera, come sbaglia lui sbagliano calciatori e dirigenti. Salerno secondo me però deve essere contenta di essere rappresentata da un presidente che ci mette sempre la faccia, e se anche ultimamente non è stato molto presente soffre anche da casa. 

Il gol preferito ed i ricordi granata

Gol preferito? Quello con l’Atalanta, è stato importante per il nostro cammino. E’ stato bello perché durante lo scambio con PIatek ho sentito tutto lo stadio urlare “tira!”, ma io l’avevo pensato già prima. E’ stata un’emozione bella, vincere all’ultimo e salvarsi con anticipo. 

"Cosa rappresenta per me? Ho visto tutte le partite in questi mesi, sono rimasto in contatto con tanta gente, sono stato davvero bene qua. Mi hanno trattato benissimo e devo solo dire grazie alla città, avrei solo immaginato salutare in altro modo, magari con un giro di campo coi miei figli, un momento di gioia un po’ per tutti. Tra i ricordi più belli le partite con la Lazio e la Roma all'Olimpico, ma anche il derby con il Napoli". 

"Futuro? Inizierò il corso da allenatore, non so se mi vedo in panchina, vediamo se sono pronto a questa nuova storia, è una possibilità. Ho avuto tanti tecnici dai quali prendere qualcosa, poi si deve mettere sempre qualcosa di proprio". 

"Rapporto con la città? MI piaceva anche solo andare in giro per la città, fare la spesa chiacchierare coi tifosi, e poi una casa fronte mare che parlava per sé. Pensavo di stare qua più anni, vedevo una società e una proprietà che poteva starci di più in massima serie, ma le annate storte capitano a tutti".