Salerno, Pessolano: "Il sindaco pensa alle Provinciali ma la città cade a pezzi"

La denuncia del consiglieri: "Molti siti storici della nostra Salerno cadono a pezzi"

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Salerno.  

“La fontana dei delfini di Piazza Flavio Gioia, simbolo della stagione deluchiana, versa in condizioni sempre più degradate, nella totale indifferenza dell’amministrazione: urge intervenire e dare una svolta all’incuria in cui versano molti angoli del centro storico, fino a qualche anno fa fulcro di una movida florida, oggi quasi inesistente”. Così il consigliere comunale e capogruppo di Oltre Donato Pessolano. “Poco meno di trent’anni fa, il restyling della Rotonda fu concepito per dare alla città un salotto buono in cui ritrovarsi, biglietto da visita di una Salerno che provava a rinnovarsi. La fontana, che sostituì un decadente edificio sito al centro della piazza, oggi versa in condizioni sempre peggiori, e necessita di un intervento di riqualificazione. Lo stesso si può dire per Largo Campo, dove la fontana monumentale attribuita al Vanvitelli è a dir poco trascurata, in uno stato indegno del suo prestigio. Le condizioni delle due fontane riflettono anche la decadenza delle due piazze in cui si trovano, in un passato non troppo lontano le più importanti della vita notturna cittadina, fiorente fino a poco più di dieci anni fa”.

“Nel frattempo - continua Pessolano - apprendo dalla stampa che la Fondazione Monte Pruno finanzierà, con 47mila euro, un nuovo restyling di Piazza Alario, altro gioiello non valorizzato della nostra città: il cuore dell’intervento riguarderà il restauro della storica fontana artistica sita al centro dei giardini, anche questa da tempo nel degrado. Una prospettiva senz’altro positiva, ma che evidenzia l’incuria di cui è stata suo malgrado protagonista la piazza che soltanto pochi anni fa era stata al centro di un importante intervento di restyling”.

“Mentre si pensa alle elezioni provinciali molti siti storici della nostra Salerno cadono a pezzi - conclude Pessolano - Viene da chiedersi come può un Sindaco proporsi a guidare una provincia che è per molti aspetti più complessa del capoluogo stesso, se non riesce a garantire le basi di un’ordinaria amministrazione nel comune da lui gestito. E dopo il flop di Alfieri ci attende anche quello del nostro primo cittadino”.