Era il tardo pomeriggio del 16 marzo 1980 quando il magistrato Nicola Giacumbi, procuratore facente funzioni di Salerno, venne ucciso da una cellula salernitana delle Brigate Rosse davanti agli occhi della moglie, proprio mentre stavano rientrando nella loro abitazione, di fronte all'ex palazzo di giustizia in corso Garibaldi. A distanza di quarantacinque anni, la citta' ne onora la memoria. Lunedi' prossimo, sara' scoperta una lapide commemorativa nell'aiuola a meta' strada tra l'ingresso del vecchio tribunale e il palazzo dove viveva. L'omicidio Giacumbi e' stato tra gli episodi piu' feroci a Salerno durante gli 'anni di piombo'.
I dettagli
Il magistrato era nel mirino dei terroristi da tempo e aveva, coraggiosamente, rifiutato la scorta "per non mettere a rischio - disse - la vita di altri padri di famiglia". Rigoroso e benvoluto, Giacumbi e' stato un "testimone esemplare e altissimo dei piu' profondi valori della democrazia e della giustizia", ricordano dal Comune che ha accettato la proposta dell'avvocato ed ex magistrato Carlo Correra di installare una lapide per Nicola Giacumbi. Alla cerimonia, oltre al sindaco e presidente della Provincia di Salerno Vincenzo Napoli, parteciperanno la presidente della giunta di Salerno dell'Anm, Maria Zambrano, ed esponenti dell'avvocatura.