Dopo oltre trent’anni di contenzioso, il Comune di Sala Consilina ha ufficialmente preso possesso della storica Villa Diana, l’ex albergo costruito negli anni '30 su un terreno comunale. La querelle tra l’amministrazione comunale e gli eredi della famiglia Marena, che rivendicavano la proprietà per usucapione, si è finalmente chiusa con una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, che ha confermato la titolarità dell’area in capo al Comune.
Il ritorno nella struttura
Nella mattinata di ieri, i tecnici comunali, guidati dall’ingegnere Attilio De Nigris, accompagnati dagli agenti della polizia locale, hanno tagliato la catena e il lucchetto che bloccavano l’ingresso alla struttura. All'interno dell’edificio, ormai abbandonato dal 1988, sono stati ritrovati ancora mobili d’epoca, vecchi menù e alcuni tavoli, testimoni di un passato ormai lontano.
Il principio dell’accessione
La decisione della giustizia amministrativa si basa sul principio dell’accessione: l’edificio, essendo stato costruito su suolo pubblico, appartiene di diritto al proprietario del terreno, ossia il Comune. Nel 1932, il commissario prefettizio aveva concesso l’area per la costruzione dell’albergo e, successivamente, anche ulteriori lotti comunali per la realizzazione di una rimessa. Tuttavia, alla chiusura dell’attività alberghiera negli anni ‘80, la proprietà è rimasta senza un destino certo fino alla definitiva decisione della magistratura.
Quale futuro per l’ex albergo Diana?
Ora che la struttura è tornata nelle mani dell’amministrazione comunale, si apre il dibattito sul suo futuro utilizzo. Il sindaco Mimmo Cartolano dovrà valutare le possibilità di recupero e rifunzionalizzazione dell’edificio, ma sarà necessario reperire fondi importanti per la sua riqualificazione. La comunità attende di conoscere quali saranno le prossime mosse del Comune per ridare nuova vita a un luogo che, per decenni, è stato simbolo dell’accoglienza e della storia cittadina.