Tenere porte e finestre chiuse: appelli dopo il rogo delle ecoballe di Persano

Paura per i residenti dei comuni limitrofi, Iannone: pesanti responsabilità della Regione

Il Codacons: ci costituiremo parte civile. Tommasetti: un disastro annunciato

Serre.  

Si sono susseguiti sui social gli appelli dei sindaci di diversi comuni del Salernitano rivolti ai chi abita vicino al sito della Difesa che a Persano, frazione del Comune di Serre, ospita ecoballe e rifiuti interessati dall'importante rogo divampato nel pomeriggio di ieri. Il primo cittadino di Campagna, Biagio Luongo, ha invitato inoltre "a non consumare nei prossimi giorni prodotti ortofrutticoli provenienti dalle zone immediatamente connesse al luogo dell'incendio". Appello analogo da parte del sindaco di Eboli, Mario Conte, che in una ordinanza ha disposto di "monitorare e verificare" per i prossimi i due giorni, "anche in attesa delle relative indagini Arpac", l'assenza di residui di fumo sui prodotti ortofrutticoli coltivati in campo aperto nelle zone ricadenti le località Santa Cecilia, Tavernanova e Foce Sele prima di procedere alla loro raccolta, vendita e consumo. Sul luogo del rogo dalla prima serata di ieri sono arrivati il sindaco di Serre, Antonio Opramolla, con gli agenti della municipale ed il maresciallo della locale stazione dei carabinieri. Con loro anche i militari dell'Arma della compagnia di Eboli ed i vigili del fuoco di Eboli ed Agropoli impegnati dalle 19 nel cercare di domare le fiamme e circoscrivere l'area dell'incendio. L'intervento di spegnimento è ancora in atto.

Codacons e Coldiretti si costituiranno parte civile

Il Codacons Campania ha fatto sapere che si costituirà parte civile, "si tratta di un disastro ambientale e ci auguriamo che i responsabili vengano assicurati alla giustizia e condannati per tale reato" si legge in una nota diffusa l'avvocato Matteo Marchetti, presidente del Codacons Campania he continua: "La pena prevista è fino a 15 anni di reclusione ma quando il disastro è prodotto in un'area naturale protetta o sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale, la pena è aumentata da un terzo alla metà, al momento non sono stati disposti arresti, ma si tratta, certamente, di incendio doloso. L'incendio - la tesi del Codacons - è stato causato da chi sapeva come sfruttare una giornata ventosa. Quanto si è risparmiato per lo smaltimento incendiando le ecoballe? Su chi gravavano i costi per lo stesso? Chi ha tratto vantaggio da questa azione scellerata? Ma, di questo, sarà la procura competente a dover indagare per poi assicurare alla giustizia, ci auguriamo nel più breve tempo possibile, queste bestie, senza alcuna offesa per gli animali". "Sarà ad ogni modo chiesto l'intervento degli esperti di Coldiretti - osserva Marchetti - perché i consumatori dovranno in qualche modo essere garantiti sulla frutta e verdura che andranno ad acquistare.

"L’incendio di ieri desta molta preoccupazione, in quanto la coltre di fumo e di detriti derivanti dall’incendio potrebbero causare inquinamento non solo all’ambiente ma anche a colture agricole presenti nelle vicinanze del sito dove è avvenuto il rogo. Attendiamo le analisi disposte sui terreni e sui prodotti ortofrutticoli e siamo pronti, in caso di esito non positivo, a chiedere il risarcimento dei danni, perché gli agricoltori non possono pagare di tasca propria le inadempienze di Stato e Regione. Superata l'emergenza occorrerà intervenire rapidamente per far ripartire le attività produttive anche con interventi straordinari". Lo scrive in una nota il presidente di Coldiretti Salerno Ettore Bellelli che aggiunge: "Coldiretti è preoccupata e auspica presto una soluzione del problema dello stoccaggio di ecoballe in aree a forte vocazione agricola al fine di non compromettere la salubrità di tali produzioni a seguito di catastrofi come questa".

Il direttore Vincenzo Tropiano annuncia che la Coldiretti si costituirà parte civile per i danni diretti, indiretti e di immagine provocati dall'incendio delle ecoballe nel procedimento penale che sarà eventualmente aperto. "Metteremo in atto tutte le misure necessarie - ribadisce Tropiano - per tutelare e dare certezze ai cittadini e le imprese agricole per accertare le responsabilità e i danni diretti ed indiretti alle imprese agricole impegnate nel garantire la qualità delle produzioni locali'. Saremo al fianco dei nostri imprenditori penalizzati loro malgrado da un disastro ambientale senza precedenti".

 

Duro l'attacco del mondo politico

"La commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti deve acquisire ogni elemento sul rogo di Persano, deve tornare ad interessarsene perché l'epilogo segue fatti criminali che si susseguono dal 2020. Reputo che ci siano pesantissime responsabilità della Regione Campania fino a giungere al disastro in un'oasi naturalistica magnifica che è stata incredibilmente scelta come immondezzaio". E' quanto chiede il senatore di Fratelli d'Italia, Antonio Iannone, parlamentare del collegio salernitano. "Seguo queste vicende fin dalla scorsa legislatura - osserva - e trovai sconcertante l'audizione dell'assessore regionale Bonavitacola che sembrava un turista svedese al cospetto degli eventi che portarono al sequestro e agli arresti in Tunisia. Ora la Regione Campania deve rispondere anche del rogo avvenuto proprio a chiusura dell'indagine e pochi giorni dopo il dissequestro di quanto giaceva a Persano dal 2022. Il danno causato alla popolazione di Serre e Piana del Sele è enorme".

"Solidarietà alle popolazioni colpite da questo gravissimo episodio”. A esprimerla è Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega.“Dal primo momento ho seguito, presentando anche numerose denunce, questa triste vicenda che ora si arricchisce di un capitolo ancora più drammatico – sottolinea Tommasetti – Sono molto preoccupato dalle possibili conseguenze di questo rogo, tra l’altro in una zona già martoriata nel corso degli anni. Stiamo assistendo a scene da “Terra dei fuochi”. Si arriva a questo punto dopo aver perso oltre due anni per lo smaltimento e qui le responsabilità politiche a ogni livello, dalla Provincia di Salerno alla Regione Campania, sono evidenti”.

Infatti il consigliere regionale ripercorre le varie tappe: “I rifiuti prodotti nel Salernitano furono inviati nei container in Tunisia e poi, dopo più di un anno, rispediti in Italia su richiesta delle locali autorità in quanto ritenuti nocivi. Un’altra odissea iniziò dall’aprile 2022 quando fu stabilito lo stoccaggio temporaneo alla caserma di Persano. Poi tre ordinanze, due dell’allora presidente della Provincia, Michele Strianese, e uno firmato dal successore Franco Alfieri, che non risolsero il problema. La vicenda è anche finita al centro di un’inchiesta che ha coinvolto funzionari della Regione Campania. Ora, quando sembrava che la situazione potesse sbloccarsi, questo maxi incendio è una vera e propria mazzata per un territorio trattato alla stregua di una discarica”.

Tommasetti incalza: “Mi chiedo se qualcuno si assumerà almeno la responsabilità di un disastro annunciato, figlio di scelte sbagliate e di una burocrazia troppo lenta. Nel frattempo resto al fianco dei cittadini, vittime incolpevoli, e ringrazio i vigili del fuoco per lo sforzo immane che hanno messo in campo nel tentativo di limitare i danni".