"Non somministrare cibo a gatti randagi", l'Oipa: «Rimuovere manifesti Cetara»

«Le frasi utilizzate non sono corrette né rispettose dell’attività di volontariato»

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Cetara.  

Non si placa la polemica a Cetara sui manifesti fatti affiggere dal Comune per invitare i cittadini a "non somministrare cibo ai gatti randagi". Una scelta che aveva fatto molto discutere nel comune della Costiera Amalfitana e su cui è intervenuta anche l’Organizzazione internazionale protezione animali che ha inviato un’istanza al sindaco per chiedere «la rimozione delle affissioni o, in alternativa, la rettifica del loro contenuto ai sensi della legislazione a tutela degli animali».

«Le espressioni “appassionati gattofili” e “sono pregati di curare i gatti nella propria abitazione!” non sono corrette né rispettose dell’attività di volontariato tanto da ledere l’immagine di coloro che, quotidianamente e senza oneri a carico dell’erario, operano sulle strade per la tutela degli animali randagi, di competenza del Comune stesso», fa notare l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. «Ricordiamo che l’attività di volontariato, disciplinata dalla Riforma del Terzo settore (decreto legislativo n. 117/2017), è tutelata tanto quanto sono tutelati dalla legge gli animali vaganti in un Comune (legge n. 281/1991). Attendiamo una risposta del sindaco di Cetara e un riscontro alla nostra richiesta».

Allo stesso tempo, l’Oipa invita il primo cittadino a organizzare un incontro con i propri volontari locali al fine d’istituire un tavolo di confronto per programmare attività utili per la corretta gestione dei gatti, nel rispetto del benessere animale così come dell’igiene e del decoro urbano.

Il sindaco di Cetara, Fortunato Della Monica, dal canto suo aveva già chiarito la posizione del Comune, spiegando che l'invito era legato a problematiche igienico-sanitarie.