Crolla il Ponte dei Diavoli a Molina, l'archeologa: «Nostre grida inascoltate»

Tania Liuzzi: «La nostra comunità perde un simbolo, ora preserviamo quel che resta»

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Vietri sul Mare.  

La furia del vento ha sbriciolato l'antico acquedotto medievale, distruggendo quasi interamente il “Ponte dei Diavoli” di Molina di Vietri sul Mare. Un colpo al cuore per l'intera comunità vietrese che, da sempre, si è identificata in quel bene. «Il maltempo ha causato lo sbriciolamento di quello che resta del “Ponte dei diavoli”», ha spiegato ad Ottochannel l'archeologa vietrese Tania Liuzzi. «Parliamo di una struttura di epoca alto medievale che è il simbolo dei vietresi e dei molinesi. Non è altro che un acquedotto che in epoca medievale riusciva a portare acqua in tutta la zona del Salernitano, partendo da Salerno e arrivando al Monte delle Traverse».

Un pezzo di storia che, già negli anni Cinquanta, aveva dovuto fare i conti con il maltempo. «Nella notte del 1954 la furia delle acque del fiume Bonea provocò una forte alluvione che causò anche l'abbattimento di parte di questo acquedotto. Quello che riuscivano a vedere fino a ieri erano almeno i due terzi della struttura. Ora, invece, resta una serie di quattro arcate sovrapposte che si mantengono per miracolo».

Un epilogo provocato dalle calamità naturali ma che è figlio anche della mancata salvaguardia. «Purtroppo non è stato possibile occuparsi della messa in sicurezza e della salvaguardia dell'acquedotto», ha detto con rammarico Tania Liuzzi che in passato ha realizzato anche studi approfonditi sul patrimonio archeologico di Vietri sul Mare. «Questi sono i risultati delle grida che si sono alzate per decenni da parte dei vietresi che si riconoscono da sempre in questo bene che oltre ad essere un'opera architettonica è parte integrante della comunità. Molina, purtroppo, non sarà più la stessa. Ma noi, con tutte le nostre forze, dobbiamo farci valere e far valere quel che resta dell'antico “Ponte dei diavoli”».

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