Ecco il piano "salva-città": stangata sui salernitani per ripagare i debiti

Previsti aumenti dell'Irpef e dei costi dei servizi. Società partecipate, si cambia

ecco il piano salva citta stangata sui salernitani per ripagare i debiti
Salerno.  

Il Comune di Salerno ha definito, insieme al Governo nazionale, i dettagli del cosiddetto piano "salva-città", adottato dall'amministrazione per rientrare dal maxi disavanzo che fa registrare la cassa dell'Ente.

E per i salernitani, com'era inevitabile, si prospetta una vera e propria mazzata: previsti, infatti, una serie di rincari della tassazione e dei costi dei servizi, per consentire al Comune di aumentare le entrate. Allo stesso tempo bisognerà adottare misure stringenti per contrarre la spesa e avviare così il rientro dal deficit. 

Il rincaro dell'Irpef

La prima leva sulla quale palazzo di città interverrà è l'addizionale comunale Irpef: dal 2023 al 2026 aliquota crescente il primo anno dello 0,9%, che sale all'1,1% nel 2024-2025 e di nuovo 0,9% nel 2026. Decisione inevitabile, come è emerso dal confronto tra gli esperti dei conti, anche perché non decolla il piano di alienazione del patrimonio comunale, che avrebbe consentito di fare cassa. 

Tassa di imbarco per i turisti e Partecipate

Altro fronte "caldo" quello del turismo: prevista l'istituzione di una tassa di imbarco per i passeggeri in arrivo a Salerno, nella misura di 1,5 € a persona. Allo stesso tempo, l'accordo con il Governo prevede una razionalizzazione delle società partecipate: si lavora ad una fusione che possa ottimizzare i costi senza penalizzare i servizi. Non esclusa anche la vendita di una societa in-house per fare cassa.

Stangata su mensa e sport

Infine, ma non meno importante, la possibilità di ricorrere a ritocchi all'insù per quanto riguarda le tariffe dei servizi gestiti direttamente dal Comune. In questo caso, ad essere penalizzate potrebbero essere le famiglie che usufruiscono della mensa scolastica e delle strutture sportive, come le palestre.