Capaccio, gli operatori balneari: «Caro bollette e Covid frenano le presenze»

A denunciare il calo di presenze gli operatori dell'associazione "aMare Paestum"

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Capaccio.  

Il calo di presenze registrato dagli stabilimenti balneari nell’estate in corso non può essere imputato alla realizzazione del nuovo lungomare di Capaccio Paestum. A dirlo sono i balneari dell’associazione “aMare Paestum” che attribuiscono la diminuzione delle presenze ad altri fattori. 

«A nostro avviso il problema principale è l’aumento dei costi energetici – afferma il presidente Pasquale Senatore – le famiglie devono fare quadrare i conti ed è chiaro che, dovendo rinunciare a qualcosa, rinuncino a ciò che non è indispensabile, come la vacanza o la comodità del lido. D’altronde proprio a luglio, in piena estate, ci sono stati ulteriori rincari che inevitabilmente hanno ripercussioni anche sulle presenze turistiche. Inoltre, nonostante se ne parli di meno, sta incidendo molto anche il Covid che ancora circola tanto: numerose sono state le disdette di persone che, dopo avere prenotato, hanno saputo di essere positive al virus».

«Negli ultimi due anni, anche a causa delle numerose restrizioni dovute alla diffusione del Covid, le persone hanno preferito trascorrere le vacanze in Italia. Da quest’anno sono ripresi i viaggi all’estero e, anche se in maniera minore, incide anche questo» aggiungono i balneari. 

 Positivo è, invece, il giudizio dell’associazione, sul nuovo lungomare. «Sicuramente è una grossa novità e come tutte le novità va metabolizzata – dice ancora Senatore – certamente ci sono delle criticità che possono essere risolte e che ci proponiamo di segnalare all’amministrazione comunale, che si è mostrata sempre aperta ad ascoltare le nostre opinioni. La realizzazione del lungomare rappresenta soprattutto un’opportunità di vivere la costa anche in periodi di bassa stagione, come ha già confermato la grande affluenza di gente nei fine settimana primaverili sul primo tratto».