Gianni Fiorito (Limen): "Spazi per i giovani per creare rete e opportunità"

"I punti di ritrovo in città sono carenti, abbiamo provato a porre un rimedio"

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Salerno.  

Continua il nostro percorso alla scoperta delle associazioni e organizzazioni che lavorano sul territorio salernitano. Oggi parliamo con Gianni Fiorito, presidente dell'associazione Limen e che organizza uno dei festival per giovani più interessati del panorama locale.

Come nasce l'idea di Limen, prima festival e poi associazione e punto di ritrovo per tanti giovani in centro?

Questa idea nasce fin dal periodo scolastico, sentendo la necessità di creare e avere spazi di ritrovo e condivisione al di fuori degli orari curricolari. Quindi esigenza che già sentivo durante gli anni del liceo ma che è uscita fuori durante il primo periodo della pandemia. Durante il lockdown ho fatto delle dirette streaming di carattere culturale riguardanti la storia di Salerno, con interviste, talk e approfondimenti con persone che lavorano sul territorio, con i talenti che provano a fare arte nella nostra città. Abbiamo fatto addirittura dei veri e propri concerti come quello di Capodanno e del primo maggio. In questo modo si è fatta rete, virtuale, in ottemperanza sia all'impossibilità di riunirsi per vie del lockdown, sia per una vera e propria manchevolezza di spazi fisici. Quindi, da qui nasce sia il Limen festival (organizzato prima all'Arena del Mare e poi al Parco del Mercatello), sia come risposta a un'esigenza che si sentiva da tempo in città: la necessità di avere luoghi culturali e di aggregazione per i giovani. Nasce così prima il festival e poi l'associazione, con lo spazio fisico trovato nella Casa del Combattente grazie a un protocollo d'intesa siglato con la Fondazione Menna.

Allora, facciamo un punto sullo stato dei luoghi culturali e di ritrovo per i giovani a Salerno

Sono manchevoli. Non c'era una biblioteca, tranne quella provinciale aperta qualche ora al mattino. Nella biblioteca del Limen invece siamo aperti dalle 9 del mattino fino alle 9 di sera e in alcuni periodi (sessioni d'esame o periodi di interrogazioni) estendiamo l'orario. Una biblioteca organizzata dai giovani per i giovani, che comprendono perfettamente le esigenze. È un luogo di studio, di lavoro (per lo smart working), dove molti professionisti tornati in città dopo anni passati fuori tornano a sentirsi a casa. Stessa cosa per i fuorisede, che possono seguire le lezioni a distanza. È una vera e propria fucina culturale. All'interno della Casa del Combattente abbiamo fatto anche il Cineforum, estate Limen alla Stazione Marittima, fino a serate interamente dedicate alla poesia e con focus sui poeti del territorio o sullo stesso Filiberto Menna.

Ci sono differenze sostanziali tra centro, zona orientale e quartieri periferici o collinari?

Rimarcando questa manchevolezza di cui ho parlato, tra gli spazi presenti, c'è una buona esperienza con l'Arbostella e con quella di Pessoa Luna Park, itinerante, che ha trovato in Limen una associazione con cui condividere idee e visioni.

Parlaci del Limen festival, che si terrà quest'anno presso il parco dell'Irno dall'1 al 3 settembre.

Quest'anno il Limen festival si farà al Parco dell'Irno. La prima volta si fece all'Arena del Mare, alla seconda invece al Parco del Mercatello. Quest'anno non è stata messa a disposizione un'arena per questa tipologia di eventi e abbiamo fatto richiesta per il Parco dell'Irno, che ha già ospitato nel tempo tanti altri eventi culturali. Il Limen è un evento totalmente culturale che punta a fare aggregazione anche tra i quartieri, e siamo contenti che si stia svolgendo, ogni anno, in punti diversi della città e per dare una spinta alla rigenerazione degli spazi urbani. Quest'anno abbiamo alzato il livello qualitativo del festival nonché organizzativo grazie a un anno di lavoro all'interno della Casa del Combattente. Abbiamo fatto uno sforzo economico facendo rete, totalmente autofinanziato e da quello che versano gli sponsor. Ci saranno tantissimi talenti del territorio e ci sono state domande da tutta la Regione. Gli artisti di punta saranno Naska e Panetti (1/09), la Maschera (2/09) e gli Yosh Wale (3/09). Quest'ultimo è un gruppo di Salerno che fa tournee in tutta Italia e che quest'anno ha vinto Musicultura.

Provando a slegare il discorso economico-lavorativo da quello socio-culturale, e incidendo su quest'ultimo, quali sono le esigenze primarie da affrontare?

Limen dialoga con il territorio e il patrimonio della città, è rete. In greco, Limen significa "porto", mentre in latino è "confine". Volevamo dire che siamo sia una comunità, sia aperti alle nuove frontiere, passando dall'Io al Noi.

Limen ha quindi sviluppato sinergie con altre associazioni o spazi per i giovani?

È insito nel nostro nome l'apertura e il fare rete. Per questo, facciamo partnership con tutte quelle associazioni – specialmente giovanili – che lavorano per il sociale e la promozione culturale.

E in merito alle opportunità che si possono creare in seno a Limen?

Si provano a creare delle opportunità – lavorative e formative – attraverso lo scambio di esperienze. C'è anche uno scambio intergenerazionale, tra l'adolescente e il giovane adulto. C'è una commistione culturale e professionale che permette a ciascuno di crescere sia nel singolo che nella, e attraverso la comunità.