Alta Velocità, il "no" del Cilento al progetto realizzato da Rfi

L’incontro ha consentito di mettere a nudo ed esaminare varie criticità

alta velocita il no del cilento al progetto realizzato da rfi
Vallo della Lucania.  

Alta Velocità. E’ stato il tema al centro della tavola rotonda, svoltasi sabato mattina nell'aula consiliare del comune di Vallo della Lucania, con un nutrito parterre di relatori, tra associazioni, politici e imprenditori. Si è parlato di un «inganno da 30 milioni di euro per recuperare un pugno di minuti» durante il dibattito, animato da diversi contributi. Ribadita la ferma opposizione alla realizzazione di un progetto che ,oltre al escludere il Cilento, rappresenta una violenza per i territori interessati. 

L’incontro ha consentito di mettere a nudo ed esaminare le varie criticità del progetto predisposto da Rfi per realizzare la nuova linea di alta velocità lungo la direttrice Salerno-Reggio Calabria e seguendo un percorso autostradale impervio, lungo e tortuoso che taglia fuori la linea tirrenica esistente con le sue località turistiche del Cilento e di Maratea.

Il dibattito ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni che lo hanno promosso tra cui Codici, Comitato Alta Velocità nel Cilento con Egidio Marchetti e Oltre Pisacane, delle associazioni degli operatori turistici ed esponenti istituzionali con i consiglieri regionali della Campania Cammarano e Pierro, il senatore Castello e altre personalità come Alfonso Andria, l'avvocato Giuseppe Ambrosio, segretario regionale di Codici, ed esperti come il professore Luigi Rossi e il professore Paolo Beria. Ad aprire i lavori, in video collegamento, è stata l’onorevole Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo e conclusioni all'avvocato Franco Maldonato. 

Va avanti, dunque,  la battaglia per portare l'Alta Velocità nel Cilento. L'evento ha rappresentato una tappa importante nelle iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e dei vari livelli di governo sul rischio di una marginalizzazione della linea ferroviaria tirrenica, che solo un drastico mutamento di rotta può scongiurare.