"Occhi di cristallo": Salerno ricorda Anna Borsa, uccisa dall'ex fidanzato

In suo onore istituita una borsa di studio professionale gratuita per parrucchiere

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Salerno.  

“Lei vivrà per sempre dentro di me e dentro il cuore della gente. I suoi occhi saranno sempre lo specchio dell’anima delle persone buone", così Enzo Borsa ricorda sua sorella Anna (clicca qui per rivedere il servizio andato in onda nel Tg News di Ottochannel 696).

La giovane, lo scorso 1 marzo, è stata uccisa a sangue freddo dal suo ex fidanzato mentre stava lavorando all’interno di un salone di parrucchiere, a Pontecagnano. 

Questa mattina la Sala Bottiglieri della Provincia di Salerno ha ospitato il convegno "Occhi di cristallo", in ricordo della giovane. Nel corso della manifestazione è stata annunciata una delle prime iniziative messe in campo e fortemente voluta da una rete solidale che ha coinvolto diverse realtà associative, sociali e imprenditoriali della provincia. In suo onore verrà assegnata una borsa professionale gratuita per acconciatore destinata a persone vittime di violenza, messa a disposizione dall’Ente professionale Scuola Nuova.

La manifestazione è stata organizzata e promossa dall’Associazione DONATION Italia, dal C.A.D. di Salerno e dall’ente di formazione professionale Scuola Nuova; col patrocinio morale della Provincia di Salerno che ha visto la partecipazione di una  rappresentanza di studenti del Liceo Alfano I di Salerno e dell’Istituto Convitto Nazionale di Salerno. 

Il tragico destino di Anna ha profondamente toccato l’intera provincia di Salerno. L’ennesima vittima di femminicidio, uccisa per mano di chi diceva di amarla.

“E’ stata la diciassettesima vittima di femminicidio da inizio anno - ha fatto sapere la presidente C.A.D. Sonia Senatore - E’ necessario iniziare ad analizzare queste storie per capire cosa si può fare. Come madre vivo l’incubo di pensare che mia figlia, mia sorella, possano avere lo stesso destino. Noi donne pensiamo spesso che l’amore sia qualcosa di bello, di genuino, ma dall’altra parte possono esserci persone che provano un sentimento malato e di possesso. Vogliamo parlare agli uomini e ai ragazzi, deve esserci un diverso approccio culturale”.