Blitz e droga, Annunziata: «Il porto di Salerno non è il centro dell'illegalità»

Il presidente dell'Autorità Portuale replica alla Procura che aveva definito «un colabrodo» il porto

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Salerno.  

Dopo i vari sequestri di droga che si sono succeduti negli ultimi mesi, il procuratore capo Giuseppe Borrelli aveva definito il porto di Salerno «un colabrodo». Un'immagine che non trova d'accordo il presidente dell'Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale, Andrea Annunziata che, a margine di un incontro su sicurezza e sviluppo del porto, ha precisato che «il porto di Salerno non è il centro dell'illegalità». Per il numero uno dell'Autorità Portuale, infatti, quello dei sequestri «è un argomento molto delicato». «Raccolgo le preoccupazioni della Procura. Devo dire però che ci sono pochi porti in Italia che hanno un doppio controllo come quello di Salerno: all'ingresso per chiunque entri e poi al gate dove si va per le diverse possibilità di lavoro». Ingenti anche le misure di prevenzione esistenti per monitorare il traffico dei container. «Abbiamo circa 300 telecamere tra quelle private e pubbliche. E le forze dell'ordine sono costantemente impegnate a reprimere eventuali reati. È evidente che il problema è alla fonte. Se c'è un'illegalità, questa avviene all'imbarco, da dove parte la nave».

Tuttavia l'Autorità Portuale del Mar Tirreno Centrale metterà in campo nuove misure per aumentare la sicurezza del porto. «Entro tre mesi completiamo con altre 30-40 telecamere il servizio di sorveglianza. Per il resto stiamo lavorando con le dogane per avere qualche sistema più moderno. Lo scanner c'è, come in utti i porti d'Italia, e controlla a campione i container. A Salerno circolano 1500 container al giorno, controllarli tutti non è semplice, come non è semplice».