Dal primo gennaio non si potrà più partorire nei comuni salernitani di Sapri e Polla, con un decreto la regione Campania ha disposto la chiusura dei punti nascita nei due nosocomi.
Proteste nel Vallo di Diano che è insorto in protesta. Il comune di Buonabitacolo ha organizzato una raccolta firme per osteggiare queste chiusure. Intanto sul caso è intervenuta anche la deputata di Forza Italia Marzia Ferraioli che ha presentato un'interrogazione urgente al Ministro della Salute Giulia Grillo per chiedere "quali provvedimenti intenda assumere affinché i punti nascita di Piedimonte Matese, Polla e Sapri possano essere riammessi nella deroga prevista per le aree disagiate del territori".L’equilibrio finanziario della sanità nella Regione Campania continua a realizzarsi non attraverso il taglio degli sprechi ma esclusivamente attraverso la sottrazione di servizi essenziali alle popolazioni periferiche – ha precisato la Ferraioli -.
Un vero e proprio colpo di grazia per le comunità del Cilento e del Vallo di Diano che subiscono, ancora una volta, una lesione dei diritti della carta Costituzionale con la negazione del diritto alla salute. L'ospedale di Polla - scrive la deputata azzurra - ha registrato 280 nascite nel 2018 e negli ultimi 3 anni oltre le nascite, sempre superiori alle 300 unità, si è aggiunta una intensissima attività ostetrica-ginecologica con gran parte delle prestazioni ambulatoriali che riguardano Ostetricia. Il Comitato Percorso Nascita nazionale del Ministero della Salute ha espresso parere sfavorevole alla deroga per i punti nascita di Piedimonte Matese, Polla e Sapri e, la Regione Campania con decreto del Commissario ad Acta n. 87 del 5 novembre 2018 pubblicato sul BURC del 12.11.2018 ha preso atto di tale decisione disponendo la disattivazione degli stessi punti nascita con decorrenza 1° gennaio 2019.
I sindacati - aggiunge - hanno correttamente evidenziato che “questo ulteriore esproprio non tiene in nessun conto le specificità territoriali del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. Infatti le caratteristiche oro-geografiche e la difficile viabilità pongono a serio pericolo il percorso nascita, sia per le future mamme che per i nascituri, in termini di sicurezza e qualità dell’assistenza”.
Un provvedimento che, contrariamente a quanto da tempo annunciato dal presidente della Regione Campania, andrà sicuramente a favorire la migrazione sanitaria che non porterà ad un risparmio ma ad un ulteriore aggravio della spesa sanitaria. "Chiedo al Ministro: Quali elementi si intendono fornire sui fatti descritti; quali iniziative - anche di carattere normativo - il Ministro interrogato intenda assumere, per quanto di competenza, a tutela della salute e della incolumità dei cittadini; quali mezzi possa, per quanto di competenza, apprestare per arginare il fenomeno della migrazione sanitaria", conclude la deputata di Forza Italia.
Sara Botte